giovedì 28 dicembre 2023
Una consultazione dei fedeli per dare alla diocesi una protettrice unica, identificata nella Madonna di Canneto, venerata nell'omonimo santuario a mille metri di altezza
La statua della Madonna del Canneto

La statua della Madonna del Canneto - .

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Una vera e propria consultazione dei fedeli, nell’ambito del Cammino sinodale, per dare alla diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo una protettrice unica, identificata nella Madonna di Canneto, venerata nell’omonimo santuario posto a oltre 1.000 metri di altezza vicino al paese di Settefrati.

La decisione è stata presa da Gerardo Antonazzo, vescovo di questa diocesi di circa 250mila abitanti e che si estende in tutta la parte meridionale della provincia di Frosinone, fino a comprendere però anche sette paesi del confinante Abruzzo (provincia dell’Aquila) e due della Campania (provincia di Caserta). Il tutto prende le mosse anche da vicende ancora legate all’unificazione delle precedenti diocesi (al 1986 risale l’accorpamento di Sora, Aquino e Pontecorvo) e poi con l’inglobare anche le 50 parrocchie dell’abbazia territoriale di Montecassino, nel 2004.

Ma soprattutto c’è un discorso di fede, come spiega monsignor Antonazzo: «Nella precedente diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo già di fatto non c’era un sentire unico di un protettore o di una protettrice, perché Sora si custodisce la sua santa Restituta, di cui non conoscono assolutamente nulla ad Aquino e Pontecorvo; Aquino si custodisce il suo san Tommaso, di cui Sora e Pontecorvo forse sanno ovviamente qualcosa ma nulla di più, e infine Pontecorvo ha il suo san Giovanni Battista che però, ad esempio, non ebbe nulla in comune con santa Restituta, e così via. Quando si è unita anche Cassino, ci si è trovati con una città che naturalmente ha forti radici in san Benedetto. E così ognuno dei quattro centri principali dell’odierna diocesi conta più che altro sul rispettivo patrono. Ma la grazia di Dio ha voluto che la Madonna di Canneto ricevesse culto e devozione molto prima e molto di più dal Cassinate, perché la fondazione del santuario è benedettina, con i primi monaci che si trasferirono nell’odierna valle di Canneto dall’abbazia di San Vincenzo al Volturno, appartenente a Montecassino. E ancora oggi, a distanza di secoli, le “compagnie” di pellegrini, ovvero i sodalizi di fedeli che raggiungono il santuario dopo giorni e giorni di cammino a piedi, ce le abbiamo più dal Cassinate che dal Sorano. Il santuario di Canneto si è rivelato quindi già al momento dell’accorpamento delle diocesi un elemento spirituale unificante, e così è stato quando poi si è unita anche Cassino. Abbiamo insomma quattro patroni, ma il sentire comune di fede verso la Madonna di Canneto è un dato di fatto».

Ora i parroci stanno coinvolgendo le comunità con una sorta di “referendum della fede”, ulteriore passaggio che il vescovo Antonazzo spiega così: «La decisione finale spetta al Dicastero della Fede, ma a partire da un consenso popolare e non un atto del vescovo. Per questo abbiamo approfittato del Cammino sinodale per inserire anche questa richiesta di consenso perché la Madonna di Canneto diventi la nostra protettrice unica. Il sentore dei fedeli, della gente, è già preciso in tal senso e quanto prima formalizzeremo la richiesta al Dicastero. Spero che per la festa liturgica del 22 agosto 2024 possa avvenire la proclamazione della Madonna di Canneto come protettrice della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo. Sarebbe una bellissima festa nella festa».

Quel giorno, infatti, convergono ai piedi della Madonna di Canneto la gran parte dei circa 150mila pellegrini che ogni anno salgono al santuario ciociaro laddove, secondo la leggenda, una pastorella pascolava alla ricerca di un po’ d’acqua che “la bella Signora” fece miracolosamente zampillare tra i rovi.

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