giovedì 24 marzo 2016
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C’ è anche il ricordo delle vittime dei recenti attentati di Bruxelles, così come quello dei cristiani perseguitati in diverse parti del mondo, nelle intenzioni di preghiera che la comunità lavorativa di Avvenire ha voluto inserire nella Messa per la prossima Pasqua, presieduta dal vescovo Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, accolto e salutato al suo arrivo dal direttore Marco Tarquinio e dal direttore generale Paolo Nusiner. Commentando il brano evangelico in cui si narra del tradimento di Giuda, il vescovo Giuliodori ha sottolineato come anche «oggi ci sono coloro che tradiscono Dio come accaduto negli attentati in Belgio, o non riconoscendo la dignità della persona e della vita con scelte in campo bioetico, il valore della famiglia. Dobbiamo essere sempre vigilanti per essere, come uomini della comunicazione, strumenti del progetto di Dio, senza volerlo piegare a nostro piacimento, come fece Giuda con il suo tradimento di Gesù ». Ma, aggiunge il celebrante, sempre Gesù «resta fedele a un amore incondizionato, tanto da continuare ad amare anche chi lo tradisce». Commentando la prima lettura tratta dal libro del profeta Isaia, il vescovo ha tratto tre caratteristiche che un uomo della comunicazione deve avere. «Avere orecchio attento alla Parola di Dio, cioè aiutare nel discernimento di ciò che accade. Essere cercatori di Dio nelle pieghe del quotidiano. Promotori di una lettura illuminata». Vi è poi il portare «una parola di speranza a chi è sfiduciato. Tutti i nostri media – ha aggiunto Giuliodori riferendosi non solo ad Avvenire, ma anche ai colleghi di Radio InBlue di Tv2000presenti alla Messa – sono, e devono essere, portatori di parole di speranza e di fiducia in questo tempo difficile». Infine la certezza che «il Signore ci assiste. E questo serve come aiuto per evitare di cadere nella facile omologazione del pensiero alla moda. Invece siamo chiamati a una comunicazione autentica, in cui metterci in gioco, metterci la faccia». Tre caratteristiche, che, conclude il vescovo, sono «quasi sintetizzate nel messaggio del Papa per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, quando dice che “comunicare con misericordia significa contribuire alla buona, libera e solidale prossimità tra i figli di Dio e i fratelli in umanità”». Enrico Lenzi © RIPRODUZIONE RISERVATA La Messa di ieri (Fotogramma)
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