lunedì 4 giugno 2012
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Centinaia di persone hanno partecipato ai funerali di don Ivan Martini, 65 anni, il sacerdote morto nella chiesa di Rovereto, in seguito al sisma del 29 maggio scorso. Una folla arrivata non solo da Carpi ma anche da Cremona, dove don Ivan ha operato per diversi anni, prima di arrivare a Carpi nel 1985. Due applausi hanno salutato il feretro all'arrivo e alla partenza dalla chiesa della Madonna della neve di Quartirolo, mentre la commozione ha travolto tutti, dagli scout di Rovereto, alle suore di Carpi a molti dei sacerdoti della diocesi. Alla cerimonia hanno partecipato circa 60 fra sacerdoti e vescovi delle diocesi di Carpi e Cremona, città natale di don Ivan. Il vangelo letto dal vescovo, monsignor Francesco Gavina, era quello sulla crocifissione di Gesù e il prelato nella sua omelia ha tracciato un parallelismo fra la morte di don Ivan e quella di Cristo. "Cos'è stata la morte di Cristo? - ha detto -. E' stato buio improvviso a mezzogiorno. Dio non è intervenuto e questo agli occhi dei presenti è apparso come se tutto fosse senza rimedio. Anche ai nostri occhi sembra che don Ivan sia morto ma è entrato in una vita senza tramonto e in una stagione di nuova giovinezza". Durante la preghiera dei fedeli una scout della parrocchia di Rovereto, in lacrime, ha letto un ricordo del sacerdote scomparso. "Non ci dimenticheremo mai ciò che lui ci diceva - ha detto - ci ricordava sempre chescout non si fa ma si è, perchè è dall'essere che arriva il fare. Aiutaci a mantenere il sorriso anche in questo momento difficile". Alla fine della celebrazione è stato letto il testamento che don Ivan ha scritto nel 1992 durante un raduno scout: "Quando il Signore mi chiamerà lascerò tutti i miei beni, soldi e non soldi, alla parrocchia in cui mi trovo e vorrei essere seppellito nel cimitero della stessa parrocchia". Quest'ultima volontà non sarà esaudibile perchè il cimitero di Rovereto è inagibile e verrà dunque tumulato a Carpi. "Per i fiori - proseguiva ilsacerdote - vorrei che al loro posto ci fossero offerte al centro missionario di Carpi. Sulla mia bara, vorrei solo un cuscino a forma di croce. Così aveva voluto mia madre e così vorrei io".
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