giovedì 1 luglio 2010
Benedetto XVI ha nominato l'arcivescovo Rino Fisichella presidente del nuovo Pontificio Consiglio per l'evangelizzazione dell'Occidente. L'annuncio è stato dato all'Università Lateranense, che il neo-presidente ha guidato dal 2002.
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«L'attuale situazione della fede e della vita ecclesiale in vari Paesi di antica tradizione cristiana non manca di destare seria preoccupazione in Colui che ha ricevuto il compito di confermare i fratelli nella fede e di presiedere la Chiesa nella carità». Con questa riflessione inizia lettera di Benedetto XVI a firma del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone in seguito alla edificazione del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione.La missiva, letta ieri mattina nell’Aula Magna della Pontificia Università Lateranense dal cardinale vicario di Roma Agostino Vallini, è rivolta al presidente del nuovo dicastero, l’arcivescovo Rino Fisichella. Il momento ha rappresentato l’occasione per i saluti ufficiali di Fisichella, per otto anni rettore dell’ateneo del Laterano e per la presentazione del suo successore, il sacerdote salesiano Enrico dal Covolo (ne parliamo più abbondantemente in un’altra parte del giornale). I contenuti della lettera si sono poi soffermati sull’attuale situazione della fede: «Se da un lato, infatti, si registrano nuovi fermenti di vitalità ecclesiale, dall’altro il tessuto cristiano appare sempre più minacciato dal processo di secolarizzazione della società, che rende più difficile la "trasmissione" della fede. Allo stesso tempo – si legge – si fa sempre più forte il tentativo di relegare la religione nella sfera del privato e si verifica il fatto che interi gruppi di battezzati hanno perduto il senso della fede e non si riconoscono più come parte della chiesa, conducendo una vita lontana da Cristo e dalla comunità ecclesiale».Il nuovo organismo vaticano risponde proprio all’esigenza, continua la missiva, «di una rinnovata opera di annuncio del Vangelo nei Paesi dove sono presenti Chiese di antica fondazione, la necessità cioè di una "nuova evangelizzazione"» come l’ha definita il venerabile Giovanni Paolo II nell’enciclica Redemptoris missio del 1990. Lo stesso Vallini ha auspicato, augurando buon lavoro a Fisichella ed esprimendogli viva gratitudine per gli anni di servizio nell’Università del Papa, che il nuovo Pontificio Consiglio rinnovi i linguaggi della fede evitando che essa sia presupposta e data per scontata. Fisichella a conclusione del suo intervento di saluto si è soffermato sul nuovo incarico e ha ricordato il 30 giugno di 12 anni fa, giorno in cui l’allora cardinale vicario Camillo Ruini gli comunicò che il Papa lo aveva scelto come vescovo ausiliare per la diocesi di Roma. «Oggi come allora – ha concluso Fisichella – il Signore mi dice, senza mezzi termini, che il Vangelo ha ancora bisogno di testimoni disposti a dare la vita per Lui. La mia risposta è la stessa del giorno della mia vocazione: "Eccomi, adsum"». Monsignor Fisichella, nato a Codogno il 25 agosto 1951, è stato ordinato sacerdote per la diocesi di Roma il 13 marzo 1976, svolgendo l’incarico di professore di Teologia fondamentale presso la Pontificia Università Gregoriana. Il 12 settembre 1998 è stato consacrato vescovo ausiliare della diocesi del Papa con il titolo di Voghenza, incarico che mantenne fino alla sua nomina a rettore della Lateranense nel gennaio 2002. Il 17 giugno 2008 Benedetto XVI lo aveva nominato presidente della Pontificia Accademia per la vita, elevandolo nel contempo alla dignità di arcivescovo.
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