mercoledì 21 dicembre 2016
Dopo l’esordio coi “Red Devils” del Manchester United nel 1997 e le 27 presenze con la maglia della nazionale Nordirlandese, Philip Mulryne oggi domenicano è pronto per essere ordinato sacerdote.
Il momento dell'ordinazione diaconale dell'ex calciatore nordirlandese, Philip Mulryne (il primo a sinistra).

Il momento dell'ordinazione diaconale dell'ex calciatore nordirlandese, Philip Mulryne (il primo a sinistra).

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Dopo aver giocato nel Manchester United di sir Alex Ferguson, Philip Mulryne ha scelto di dare una svolta radicale e di significato alla propria vita, entrando a far parte dell'Ordine dei frati predicatori e intraprendendo la strada del sacerdozio. Sarà ordinato prete nel 2017.

Quella del domenicano Philip Mulryne è una storia di sport e fede, raccontata nel libro “Un assist dal cielo – Storie di campioni convocati dal Signore” di Lorenzo Galliani (edizione Elledici, prefazione di Dino Zoff), ripresa da molti giornali internazionali il giorno dopo l'ordinazione diaconale avvenuta lo scorso 29 ottobre.


Guarda il video dell'ordinazione diaconale:

Ma chi è Philip Mulryne?

Della sua precedente carriera calcistica tratteggia un accurato ritratto la testata giornalistica Crossmagazine: «In quei tre anni a Manchester, Philip Mulryne, centrocampista, si ritrovò chiuso da campioni del calibro di David Beckham, Paul Scholes, Roy Keane, Nicky Butt e Ryan Giggs. Una riserva, certo, ma in una squadra di fuoriclasse - ha scritto Crossmagazine - che nel 1999 vinse la Champions League in quella finale che sembrava ormai persa contro il Bayern Monaco. Seconda linea nei Reds, Mulryne fu invece per anni un punto fermo della Nazionale Nordirlandese, con 27 presenze e 4 gol. Giocò anche una partita contro l’Italia di Cesare Maldini, vinta dagli azzurri con gol di Zola e Del Piero».


«Dopo i trasferimenti al Norwich, Cardiff City e Leyton Orient, si ritirò per iniziare a studiare, nel 2012, nel Pontificio Collegio Irlandese».

Il 38enne Mulryne, calciatore oggi domenicano in cammino verso il sacerdozio, ha affermato in una testimonianza: “Dobbiamo prendere Dio come nostro esempio e, malgrado le nostre debolezze e i nostri difetti, confidare che lui ci trasformerà con la sua grazia”. Poche parole, ma chiare. E il sorriso, dopo l’ordinazione a diacono, è già un’altra testimonianza.

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