sabato 14 maggio 2016
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Qualcuno ha detto che le vie della Gmg sono infinite. Ekaterina Szerengowska ne è la prova vivente. Russa, 27 anni, originaria della penisola di Kamchatka, l’estremo lembo dell’ex impero sovietico, distante 10mila chilometri da Cracovia. Eppure è qui come volontaria internazionale, dopo una storia che ha dell’incredibile. Qualche anno fa nella sua terra un terribile incidente stradale sembra doverla condannare alla sedia a rotelle. Ma un sacerdote polacco, l’unico sacerdote cattolico della Kamchatka che è grande una volta e mezza la Polonia, si prende cura di lei e la manda nella patria di san Giovanni Paolo II. Ora Ekaterina cammina. «Ho ancora bisogno di una stampella – dice – ma il pericolo maggiore è scongiurato». Lei viene da un Paese ateo. «I sovietici – racconta – volevano sperimentare da noi l’ateismo assoluto. Non c’erano neanche gli ortodossi. Anche i miei genitori erano atei. Adesso io e mia madre siamo diventate cattoliche, mio fratello ortodosso. Mio padre è rimasto ateo, ma papa Francesco piace anche a lui». In Polonia la giovane russa si trova bene: «Spero di restare qui per sempre. Ho ricevuto tanto dalla Chiesa polacca, voglio ricambiare. E prego che questa Gmg porti la fede anche nella mia terra lontana, dove metà della popolazione ancora non crede». Intanto aspetta con ansia i 2mila giovani russi che arriveranno a Cracovia 2016. Sì, le vie della Gmg sono infinite. Anche per riavvicinare polacchi e russi. Mimmo Muolo © RIPRODUZIONE RISERVATA
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