giovedì 6 febbraio 2025
Prende il posto di Giovanni Paolo Benotto. Nato in Calabria, 66 anni, laureato proprio a Pisa, docente a Firenze, è stato per due mandati preposito generale dei Carmelitani Scalzi
Papa Francesco con padre Saverio Cannistrà durante gli anni in cui era preposito generale dei Carmelitani Scalzi

Papa Francesco con padre Saverio Cannistrà durante gli anni in cui era preposito generale dei Carmelitani Scalzi - carmelitaniscalzi.com

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È un carmelitano il nuovo arcivescovo di Pisa. Si tratta di padre Saverio Cannistrà, 66 anni, originario della Calabria, che è stato per dodici anni preposito generale dei carmelitani scalzi. Il prossimo 11 maggio – Giornata mondiale delle vocazioni – riceverà la consacrazione episcopale nella Cattedrale di Pisa. Padre Saverio subentrerà a Giovanni Paolo Benotto che – dopo 17 anni alla guida dell’arcidiocesi – aveva dato le dimissioni a settembre al compimento dei 75 anni per limiti di età. Benotto resta come amministratore apostolico fino all’ingresso del suo successore.

Ad annunciare la nomina di padre Cannistrà, in contemporanea con la Sala Stampa vaticana, è stato ieri mattina a mezzogiorno a Roma il preposito generale Miguel Marquez Calle e nella Cattedrale di Pisa lo stesso Benotto. Ricordando come padre Saverio , nato a Catanzaro il 3 ottobre 1958, conosca bene la città della torre. Qui, infatti, ha studiato da universitario filologia romanza alla prestigiosa Scuola Normale Superiore. Qui ha maturato la sua vocazione. E qui – dopo una esperienza lavorativa alla casa editrice Einaudi a Torino – ha proseguito il suo discernimento frequentando, da novizio, il convento di San Torpé, che si trova a poche centinaia di metri da piazza dei Miracoli. A Pisa – il 24 ottobre 1992 – è stato ordinato sacerdote dall’allora arcivescovo Alessandro Plotti. Ironia della sorte cerimoniere e concelebrante proprio don Paolo Benotto, allora parroco di Oratoio. E qui Cannistrà è tornato per un anno e mezzo dopo l’esperienza di preposito generale (2009-2021) durante la quale ha avuto la responsabilità di 4mila frati e 10mila suore.

Dalla filologia alla teologia. Padre Cannistrà ha perfezionato i suoi studi in teologia dogmatica grazie ad un dottorato alla Pontificia Università Gregoriana a Roma. Studi messi a frutto nell’insegnamento: è stato docente in teologia dogmatica all’Istituto “Teresianum” a Roma e di cristologia e antropologia teologica alla Facoltà teologica dell’Italia centrale a Firenze. Teologia e vita vissuta: i confratelli che lo hanno conosciuto ad Arcetri ricordano come prima di tenere lezioni non mancava mai di svolgere faccende di ogni tipo.

Nella sua prima lettera alla diocesi – scritta dalla parrocchia di San Pancrazio a Roma dove attualmente presta servizio – Cannistrà confida di aver accettato la nomina ad arcivescovo in spirito di fede e di obbedienza «consapevole dei miei molti limiti». Promette: «Cercherò di svolgere questo compito così bello e così grande nell’unico modo che conosco: pregando, meditando e ascoltando la Parola di Dio, nei tanti modi e forme in cui quotidianamente ci raggiunge. Desidero con tutto il cuore annunziare, celebrare, testimoniare ciò che a mia volta ho ricevuto. So che in questo compito, che supera le capacità di un uomo, non sarò solo. Ricordo una frase di santa Teresa di Gesù, mia madre nel Carmelo, che diceva: “L’obbedienza dà la forza”». «Non so che cosa esattamente mi attenda, non ho programmi né agende – osserva ancora Cannistrà –. Avrò bisogno di tempo per vedere, ascoltare, imparare. Per ora non ho che il mio piccolo “eccomi” da presentare al Signore e a voi, fratelli e sorelle. Ma sono felice di essere stato inviato proprio a Pisa, città che amo, nella quale ho studiato, ho scoperto la mia vocazione religiosa e sono stato ordinato presbitero. Con gioia mi preparo a percorrere con voi i sentieri di questa storia e di questa terra che il Signore mi ha donato». Il secondo benvenuto (dopo quello dei pisani) arriva dai vescovi della regione. «Lo accogliamo con gioia nella Conferenza episcopale toscana – dichiara il cardinale presidente Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza – garantendogli preghiera e assicurando piena disponibilità e collaborazione».


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