sabato 2 aprile 2016
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LORETO Il cammino prosegue. Ieri ha fatto tappa a Loreto, origine a meta del progetto “Cammini Lauretani”, ed i soggetti coinvolti (Comune, Regione Marche e numerosi altri enti patrocinanti, tra cui la Delegazione Pontificia) ne hanno presentato il marchio. La comunità ecclesiale e laica è impegnata da tempo nel recupero e nella valorizzazione della cosiddetta ”Via Lauretana”, dapprima con un tavolo di concertazione tra enti pubblici e privati, da un paio d’anni con l’elaborazione di un progetto finalizzato alla costruzione di un Distretto culturale che affondi le proprie radici nell’humus creato dalla presenza delle pietre della Santa Casa di Nazaret, la casa di Maria e dell’Annunciazione, a Loreto. Da qui il nome del Distretto: “Cammini Lauretani”. E il marchio: l’immagine stilizzata della Madonna di Loreto con il Bambino in braccio protetti dall’arco della Santa Casa riprodotta in un antico tatuaggio che i pellegrini si lasciavano imprimere sulla pelle a certificazione del loro passaggio nel santuario lauretano. Coordinati dal direttore del Distretto, Simone Longhi, tra i numerosi interventi sono da segnalare quelli di padre Giuseppe Santarelli, direttore della Congregazione della Santa Casa, soffermatosi sui contenuti della spiritualità lauretana e sulla diffusione internazionale della devozione verso la Madonna di Loreto (tra chiese, cappelle, edicole, statue sono oltre 4mila i siti che si richiamano al culto lauretano) e dei rappresentanti dell’associazionismo imprenditoriale (Confcommercio, Confartigianato). Una realtà, quest’ultima, che in molti casi già condivide la specifica spiritualità lauretana, producendo in forme confacenti e quantità rilevanti oggetti che sono d’aiuto ad una devozione così diffusa (rosari, statue, icone). Potranno richiedere l’uso del marchio, è stato detto, «tutti i soggetti profit e no profit che si riconoscono nella missione del Distretto», in particolare, chi offre accoglienza e servizi al visitatore, chi produce e commercializza oggetti sui quali possa essere riprodotto idoneamente il simbolo grafico e chi promuove ed informa sui Cammini Lauretani. Assente per altri impegni monsignor Giovanni Tonucci, l’arcivescovo di Loreto, è stato il vicario della Delegazione Pontificia, don Andrea Principini, a ricordare quanto sia «fondamentale che il marchio non serva tanto alla individuazione di un prodotto, quanto sia d’aiuto ad identificare una comunità ospitante, cioè quella pronta ad accogliere i pellegrini lungo i cammini e alla meta, a Loreto». Specificatamente finalizzati a sollecitare a tutti i soggetti coinvolti ad operatività e “gioco di squadra” sono stati gli interventi dell’assessore regionale alla cultura e al turismo, Moreno Pieroni, e quello di Paolo Piacentini, consigliere per i Cammini presso il ministero dei Beni e delle attività culturali. «L’evento realizzato a Loreto – ha detto Longhi – è stato un momento importante per la ripresa della pratica del pellegrinaggio lungo la Via Lauretana e i Cammini Lauretani, dei quali peraltro negli ultimi anni abbiamo già registrato una crescita esponenziale. Con il marchio, donato al progetto dalla Fondazione Carima e dall’associazione Via Lauretana, si fa un ulteriore passo in avanti, ci si dota di un importante segno distintivo, di uno strumento di appartenenza, e speriamo anche di una risorsa utile per lo sviluppo futuro delle attività». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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