sabato 2 settembre 2023
Docente di Nuovo Testamento, il sacerdote si è spento a Torino a 88 anni. Era uno dei massimi conoscitori del telo che avrebbe avvolto Cristo deposto dalla Croce. L'arcivescovo Repole: un maestro.
Don Giuseppe Ghiberti

Don Giuseppe Ghiberti - Foto di archivio

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Conservava con gioia, ma senza nessun vanto, le lettere e i biglietti che Joseph Ratzinger gli aveva indirizzato. La loro amicizia risaliva agli anni in cui il futuro Benedetto XVI era arcivescovo di Monaco e don Ghiberti, studioso del Nuovo Tastamento, trascorreva le «vacanze» del mese di agosto nella capitale bavarese, portando avanti le ricerche filologiche che erano il suo pane quotidiano.

Giuseppe Ghiberti se n’è andato questa mattina a 88 anni, alla Casa del Clero di Torino dove si trovava da alcuni mesi. È stato, per decenni, il riferimento degli arcivescovi di Torino Custodi della Sindone. Il Telo ha sempre incrociato e integrato il suo mestiere di professore di Nuovo Testamento, alla Facoltà teologica torinese e all’Università Cattolica di Milano.

A lui si devono i lavori, culturali e scientifici, che hanno costruito l’immagine attuale della Sindone, dopo la controversa datazione medievale nel 1988. Don Ghiberti lavorò invece su terreni molto più concreti: per impulso del cardinale Saldarini, all’inizio degli ’90 del secolo scorso, formò una Commissione internazionale di scienziati (cattolici e protestanti, ebrei, agnostici, atei…) per studiare quali fossero le migliori condizioni di conservazione. In questo lavoro fu decisivo l’apporto della prof. Mechthild Flury Lemberg, esperta di tessuti di livello mondiale, che nel 2002 curò anche il restauro integrale del Telo, portandolo alle condizioni attuali. La stessa Commissione indicò la posizione orizzontale distesa come la migliore possibile per la conservazione del tessuto: e don Ghiberti curò la preparazione della nuova teca, inaugurata dal cardinale Severino Poletto nel 2000.

Accanto alla conservazione don Ghiberti fu anche al centro dell’attività pastorale collegata alla Sindone, organizzando le ostensioni del 1998, 2000 e 2010. Ogni ostensione pubblica è, per Torino e il Piemonte, un evento di grande rilievo, che coinvolge gli enti locali e gli apparati turistici, culturali, alberghieri del territorio: quei due milioni di pellegrini che, nel giro qualche settimana, raggiungevano Torino e si mettevano in coda per entrare in Duomo, si portavano anche a casa una certa immagine della città e della regione, moltiplicandola nel mondo…

Un particolare della Sindone, il telo che avrebbe avvolto il copro di Cristo deposto dalla croce

Un particolare della Sindone, il telo che avrebbe avvolto il copro di Cristo deposto dalla croce - Immagine d'archivio

Ma il lavoro intorno alla Sindone non era certo finito qui: per don Ghiberti la parte forse più importante fu rappresentata dall’attività di divulgazione, predicazione, ricerca teologica e scritturistica intorno al Telo. Non si contano le pubblicazioni a sua firma, come è impossibile documentare il «lavoro teologico» servito a preparare gli interventi del magistero dei Papi e degli arcivescovi di Torino sulla Sindone.

Don Ghiberti è stato anche «uomo del dialogo» con le altre confessioni cristiane e le altre fedi. Per anni ha curato gli incontri dell’«Amicizia ebraico - cristiana» e dell’Ottavario ecumenico: momenti importanti in una città come Torino che vede la presenza significativa della Chiesa valdese e di altre comunità evangeliche. È stato tra i fondatori dell’Amcor («Amici delle Chiese d’Oriente»), associazione che sostiene la presenza cristiana nei Paesi dell’Europa orientale. Quanto sia «profetico» quell’impegno lo dice oggi il conflitto in Ucraina.

Roberto Repole, arcivescovo di Torino e Custode della Sindone, ricorda don Ghiberti con grande affetto e stima: «Ghiberti è stato in ogni senso un maestro. Come insegnante ci ha trasmesso la passione profonda per la conoscenza della Parola di Dio; come uomo e come prete ci ha testimoniato, con grande semplicità e delicatezza, la gioia di una vita condotta ‘davanti agli occhi del Signore’, animata dalla fede nella salvezza di Gesù Cristo».

I funerali vengono celebrati martedì 5 settembre alle 15.30 nel santuario di Santa Rita, dove don Ghiberti ha svolto per anni un prezioso servizio al confessionale e nelle celebrazioni eucaristiche.

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