sabato 3 luglio 2021
Una nomina attesa da quasi due anni, quando, promosso alla guida dell’arcidiocesi oristanese, Carboni fu nominato amministratore apostolico di Ales-Terralba
Monsignor Roberto Carboni, pastore di Oristano e Ales-Terralba

Monsignor Roberto Carboni, pastore di Oristano e Ales-Terralba - Diocesi di Oristano

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L’arcivescovo di Oristano, padre Roberto Carboni, è vescovo anche di Ales-Terralba. Nella sua persona, “in persona Episcopi” papa Francesco ha unificato le due circoscrizioni ecclesiastiche che rimangono separate e indipendenti, e come tali dovranno essere governate, ma unite nel ministero episcopale del presule arborense. L’impegno e la responsabilità di padre Carboni si riferiscono adesso a due Chiese estese insieme quasi 5000 kmq e a 142 parrocchie: 85 Oristano e 57 Ales-Terralba.

Una nomina attesa da quasi 2 anni, quando, promosso alla guida dell’arcidiocesi oristanese, Carboni fu nominato amministratore apostolico di Ales-Terralba, Chiesa che aveva guidato dal 10 febbraio 2016. Allora apparve chiaro che la piccola diocesi compresa tra Medio Campidano e Marmilla ( 95 mila abitanti) rientrava nel progetto della Santa Sede di ridurre il numero delle chiese locali italiane. Un progetto che in Sardegna ha già interessato le diocesi di Nuoro e Lanusei dal 9 aprile 2020 unite nella persona del vescovo barbaricino don Antonello Mura.

«Questa nomina stimola tutti noi a realizzare – ha scritto padre Roberto Carboni in un messaggio ai fedeli delle due diocesi – un più intenso percorso unitario di formazione del clero e del laicato e di interscambio nello stesso esercizio del ministero presbiterale. Alcuni passi di collaborazione già sono stati fatti altri si potranno progettare insieme». In questi due anni, monsignor Carboni - che fin dalla nomina, il 4 maggio di due anni or sono, alla guida dell’arcidiocesi oristanese aveva ricevuto il mandato della Nunziatura ad avviare più forti contatti tra il clero arborense e quello alerese e favorire iniziative comuni tra le aggregazioni cattoliche - ha lavorato in questo senso nel rispetto delle specifiche identità diocesane.

«Ringrazio di cuore il Santo Padre – ha detto padre Carboni – per la fiducia che continua a manifestarmi e per la sollecitudine nei confronti delle nostre due Diocesi. Ringrazio i presbiteri, i diaconi, le religiose e i religiosi, i seminaristi e tutto il popolo di Dio nelle sue molteplici vocazioni, per la testimonianza di vita cristiana, la collaborazione e la disponibilità con cui vorranno accogliere questo nuovo percorso che la Provvidenza del Signore ha voluto indicare».

«Quest’unificazione ormai prevista può dare molti risultati – dice don Nico Massa parroco della parrocchia san Niccolò di Guspini, vicario diocesano per la pastorale e la comunicazione – perché clero e laici delle due Chiese potranno portare il meglio delle loro identità. Alcune programmi possono partire in breve tempo: pastorale vocazionale, formazione e aggiornamento del clero e dei laici, pastorale giovanile. Ognuno porterà in dote la propria sensibilità, noi di Ales-Terralba metteremo, tra l’altro, il radicamento nel sociale e la pastorale del lavoro maturata in molti decenni di vicinanza agli operai impegnati in lunghi processi di trasformazione e crisi industriali, che hanno avuto gravi ripercussioni sulla vita delle famiglie. Non dimentichiamo che questo territorio numerose volte è stato considerato il più povero d’Italia».

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