venerdì 11 dicembre 2009
I presuli riuniti in assemblea: vergogna per come questi atti depravati sono stati coperti. La Conferenza episcopale: «Carità, verità, integrità e trasparenza devono essere il punto fermo di tutte le nostre comunicazioni» Oggi l’incontro con il Papa.
COMMENTA E CONDIVIDI
«Chiediamo scusa a tutti coloro che sono stati abusati da sacerdoti quando erano bambini, alle loro famiglie e a tutte le persone che si sentono giustamente indignate e deluse dalla mancanza di autorità morale e di responsabilità»: con queste parole ieri i vescovi irlandesi si sono nuovamente espressi sui risultati emersi dal Rapporto, pubblicato il 26 novembre, della Commissione governativa di inchiesta sugli abusi commessi nell’arcidiocesi di Dublino. I presuli d’Irlanda, riuniti in questi giorni a Maynooth, non lontano da Dublino, in occasione dell’Assemblea generale invernale, hanno di nuovo espresso le proprie scuse attraverso un comunicato. «Abbiamo concordato – scrivono i vescovi – di chiedere al Consiglio nazionale per la tutela dei bambini della Chiesa cattolica di studiare con gli enti governativi e con le autorità competenti un meccanismo mediante il quale assicurare che le politiche e le pratiche attuali, riguardo alla tutela dei bambini, siano quelle migliori e che le accuse di abuso vengano affrontate in maniera adeguata – proseguono i presuli d’Irlanda –. Siamo profondamente sconvolti dalla misura della depravazione e dagli abusi descritti». I vescovi, poi, esprimono «vergogna» per il modo in cui «l’arcidiocesi di Dublino ha coperto gli abusi sessuali sui minori e riconoscono che ciò indica una cultura che si era diffusa nella Chiesa. Evitare lo scandalo e preservare la reputazione dei singoli e della Chiesa hanno avuto la precedenza sulla sicurezza ed il benessere dei bambini». Di qui, il profondo rammarico espresso dai presuli perché «ciò non sarebbe mai dovuto accadere e non bisogna permettere che accada ancora. Chiediamo umilmente perdono». Quanto alle perplessità sollevate sull’uso della reticenza, i presuli affermano che non ci sono giustificazioni «per nascondere il male. La carità, la verità, l’integrità e la trasparenza – ribadisce la Conferenza episcopale – devono essere il punto fermo di tutte le nostre comunicazioni». I vescovi infine ricordano che oggi il cardinale Seán Brady, presidente della Conferenza episcopale irlandese, e monsignor Diarmuid Martin, arcivescovo di Dublino, verranno ricevuti in udienza dal Papa.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: