sabato 6 maggio 2023
L’affidamento alla Madre della Divina Provvidenza segnerà l’unificazione delle due Chiese in un’unica diocesi. Si conclude così un cammino di unità iniziato nel 1999
Il sagrato del Santuario di Cussanio, dove l'8 maggio si svolgerà la celebrazione

Il sagrato del Santuario di Cussanio, dove l'8 maggio si svolgerà la celebrazione - Collaboratori

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Sarà affidata a Maria Madre della Divina Provvidenza la nuova diocesi di Cuneo-Fossano, frutto di un lungo iter di unificazione. Una storia iniziata 24 anni fa, quando il vescovo di Fossano Natalino Pescarolo fu nominato anche vescovo di Cuneo, le due Chiese furono unite in persona episcopi dal 1° febbraio 1999. Da allora si sono succeduti, fissando la propria residenza nel capoluogo cuneese, il vescovo Giuseppe Cavallotto (dal 2005 al 2015) e l’attuale Piero Delbosco. Sarebbe quindi prossimo il decreto pontificio che sancisce l’unione a tutti gli effetti.

«Da tempo lavoriamo insieme – sottolinea Delbosco – infatti con il Sinodo diocesano del 2021 e 2022, la Chiesa di Cuneo e quella di Fossano hanno perso la loro autonomia».

Il giorno scelto per l’affidamento, lunedì 8 maggio, è molto significativo perché ricorda la prima apparizione della Beata Vergine al pastore sordomuto Bartolomeo Coppa nel 1521. La Madonna guarì l’uomo sordo e muto dalla nascita e gli affidò la missione di invitare alla penitenza il popolo di Fossano. Deluso e deriso dagli uomini incontrati in quella missione, Maria gli apparve una seconda volta (11 maggio) e trovandolo affamato gli offrì del pane. Fu poi in quel secolo che Fossano, si rivolse alla Vergine per scampare al male e fece erigere una cappella sul luogo dell’apparizione, divenuto nel tempo meta di pellegrinaggio.

Ancora oggi il Santuario di Cussanio è luogo di riferimento per i fedeli delle due diocesi, «per questo motivo – spiega il vescovo – abbiamo scelto di affidare la nuova diocesi alla Madonna venerata in questo luogo».

La cerimonia eucaristica, celebrata domani sera alle 21 sul sagrato, sarà presieduta dall’arcivescovo Paul Emil Tscherrig, nunzio apostolico in Italia.

«La sua presenza è un segno di incoraggiamento per la nuova diocesi», spiega Delbosco.

La cerimonia sarà un momento di fede, ma anche un evento per tutta la comunità civile. Alla Messa parteciperanno i vescovi della Conferenza episcopale piemontese presieduta dal vescovo di Aosta Franco Lovignana; con loro anche i vescovi emeriti, sacerdoti, diaconi, consacrati e consacrate delle due diocesi presto unite.

Cuneo è terra di confine: l’invito è stato quindi esteso anche alle diocesi francesi confinanti di Nice e Digne. Il vescovo Piero ha voluto che fossero invitati tutti i sindaci dei comuni nel territorio della nuova diocesi, insieme alle autorità civili. Per questa occasione di festa e di affidamento sono state contattate tutte le parrocchie per una maggior coinvolgimento di ciascun fedele.

Domani quindi, si festeggerà la prima celebrazione patronale condivisa tra Cuneo e Fossano, in cui si compirà l’affidamento alla Madre della Divina Provvidenza della nuova Chiesa locale, rinsaldando pure la collaborazione tra comunità ecclesiale e società civile.

Al termine dell’Eucaristia, l’arcivescovo metropolita di Torino Roberto Repole, alla cui provincia ecclesiastica apparterrà la nuova diocesi unita, saluterà personalmente i sacerdoti, i diaconi e le superiore delle case delle consacrate. Lo stesso accadrà con il Nunzio apostolico che riceverà un breve saluto personale dalle autorità intervenute.

Nei mesi scorsi Delbosco ha inviato «a tutti i fedeli delle diocesi di Cuneo e di Fossano» una lettera in cui rimarcava i «primi buoni frutti, ma anche qualche fatica», e oggi invoca: «l’orizzonte universale della missione ecclesiale, non ripiegata su di sé ma rivolta a chi è estraneo o in ricerca ci aiuti a riconoscere in questo passaggio una grazia e una benedizione».


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