mercoledì 14 dicembre 2011
Lo ha ricordato stamane il Segretario generale della Cei, aprendo i lavori del seminario "Salute e Migrazioni. Quale cura per la mobilità?".
Salvatore Geraci, della Caritas di Roma, su migranti e salute (da Radio inBlu)
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"Una comunità attenta alle persone migranti e ai problemi connessei alla mobilità umana è una comunità che investe sul futuro, che sa donare e ricvere speranza, che si arricchisce e si sviluppa spiritualmente, moralmente e anche economicamente". È quanto ha detto stamane il Segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, aprendo i lavori del seminario "Salute e Migrazioni. Quale cura per la mobilità?", organizzato dall'Ufficio Nazionale per la pa-storale della sanità e dalla Fondazione Migrantes che si tiene oggi a Roma."La cura - ha aggiunto monsignor Crociata - rende ospitale la città e la città ospitale rende utili e proficui i gesti di cura. L'ascolto, la conoscenza e la prossimità ai bisogni e alle fragilità caratterizzano la città ospitale e, d'altra parte, in una città ospitale, ogni cura acquista efficacia più ampia producendo valore aggiunto"."Come Chiesa - ha concluso - fedeli al mandato di Cristo Euntes curate infirmos, riprendiamoci il compito di educare all'ospitalità e alla cura, condizioni ir-rinunciabili di una cittadinanza inclusiva e di vera giustizia sociale, nonchè vie efficaci di evange-lizzazione".
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