sabato 2 ottobre 2010
La situazione di povertà di tante famiglie italiane, l'8 per mille, il federalismo, i "valori irrinunciabili", la pedofilia: sono alcuni dei temi affrontati da monsignor Crociata nella conferenza stampa conclusiva del Consiglio Permanente della Cei.
- Il comunicato finale
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«Quelli che definiamo ‘valori irrinunciabili’ costituiscono degli aspetti inseparabili gli uni dagli altri e sono a fondamento di una compiuta realizzazione della persona nei suoi rapporti e nelle esigenze della convivenza con gli altri sul piano sociale»: lo ha detto stamane il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, nella conferenza stampa al termine dei lavori del Consiglio episcopale permanente, rispondendo ad una domanda sui temi della bioetica e delle scelte politiche su federalismo e sud d’Italia. «La difesa di questi valori che riguardano la persona e la vita – ha aggiunto – è apprezzata da chiunque venga. Quanto al federalismo i vescovi hanno costantemente espresso un giudizio non negativo sul processo in corso, ma sottolineando che tale federalismo ha l’esigenza di essere solidale e di salvaguardare l’unità del Paese».Circa «l’attenzione al Sud», mons. Crociata ha poi aggiunto che “tale esigenza deve tenere presente da un lato il valore della solidarietà nazionale e dall’altro la responsabilità delle stesse regioni del sud, che sono chiamate a coinvolgersi e a farsi carico dell’impegno di crescita e sviluppo”. «L'‘angustia per la situazione italiana’ espressa dal presidente della Cei cardinale Bagnasco attesta che la Chiesa ha a cuore la situazione del Paese ed esprime e conferma la volontà di reciproca collaborazione con lo Stato per il bene del Paese stesso»: ha poi detto il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata. «La Chiesa vive accanto e con la gente e ne coglie le aspettative orientate a una gestione della cosa pubblica per far fronte a esigenze concrete e reali – ha poi aggiunto – mentre tutti riscontriamo le difficoltà e i drammi, personali e sociali, prodotti dalla crisi economica». Ha poi precisato che “non c’è nessuna competenza da parte nostra sulla fase politica di breve o lungo periodo. Piuttosto registriamo le attese delle persone e delle famiglie, per i problemi quotidiani che tutti siamo chiamati ad affrontare e risolvere. Tutto quanto viene fatto di positivo in questo senso ha il nostro plauso”, ha concluso. Sul tema della pedofilia tra il clero ha poi ribadito il numero dei casi all’attenzione della Cei, già riferiti alcuni mesi fa (“un centinaio”) e ha affermato che “la risposta propria di ogni conferenza episcopale va rispettata perché rispondente alle diverse situazioni nazionali”. “Non risulta che ci siano flessioni nell’8 per mille che i cittadini scelgono di destinare alla Chiesa cattolica”: lo ha detto in conferenza stampa mons. Mariano Crociata, rispondendo a una domanda dei giornalisti. “Questa modalità di sostegno alla Chiesa – ha aggiunto – si conferma una forma apprezzata e condivisa di democrazia fiscale. Da parte nostra confermiamo la fiducia e il rispetto di quanto esprimono i fedeli che sanno valutare la presenza e l’azione della Chiesa all’interno della società italiana”. Collegandosi alle domande sulla pedofilia tra il clero, ha poi aggiunto che “gli stessi fedeli comprendono e apprezzano la larga prevalenza di impegno e dedizione dei preti che lavorano con amore al servizio del Vangelo tra la gente”. Il segretario generale della Cei ha ricordato la scelta di non aumentare il parametro di remunerazione del clero “come forma di compartecipazione alle difficoltà odierne vissute da molte persone”. A proposito del “Prestito della Speranza” per le famiglie colpite dalla crisi, ha precisato che “sono stati abbassati i limiti precedentemente fissati per l’accesso a questa forma di aiuto che, come noto, prevede l’impegno morale alla restituzione”. Mons. Crociata ha poi detto che “rimane elevatissima la generosità degli italiani verso le situazioni di difficoltà, come nel caso del terremoto in Abruzzo”. “Non solo rinnovo dell’auspicio sulla presenza dei cattolici in politica, ma un impegno concreto da parte dei vescovi per accompagnare tale presenza”: è quanto affermato da mons. Mariano Crociata, nella conferenza stampa di questa mattina a Roma. “Il Consiglio permanente ha espresso la decisione di avviare un percorso che vedrà l’impegno dei vescovi nella crescita della coscienza e di un coinvolgimento dei singoli in materia di impegno nel campo politico e sociale”, ha poi affermato. Ha quindi parlato del tema dell’Unità d’Italia, ricordando la commemorazione svoltasi lo scorso 20 settembre a Porta Pia, alla presenza del Segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone. Citando come esempio il seminario dello scorso maggio organizzato dal Comitato per le Settimane Sociali e dall’Arcidiocesi di Genova sull’unità nazionale, mons. Crociata ha quindi espresso la sua idea in proposito: “La riflessione storica ha mostrato come la presenza dei cattolici nel nostro Paese sia stata un fattore decisivo e abbia contribuito in modo rilevante alla storia dell’unità nazionale, ben prima della firma del Concordato”.
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