martedì 19 giugno 2018
Sabato a Venezia la testimonianza dei coniugi autori del libro. «Siamo nati e non moriremo mai più», amici della giovane madre romana
Chiara Corbella, una scia di luce e di vita a sei anni dalla scomparsa
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Pochi giorni fa nella basilica romana di San Lorenzo al Verano centinaia di fedeli hanno celebrato il sesto anniversario della morte di Chiara Corbella Petrillo, moglie e madre stroncata a soli 28 anni da un tumore il 13 giugno 2012. Da allora la sua luminosa storia di vita e di fede, sintetizzata l’anno seguente nel volume Siamo nati e non moriremo mai più (edizioni Porziuncola), ha raggiunto migliaia di persone in tutto il mondo: infatti a oggi il libro è stato tradotto in 11 lingue (fra cui inglese, francese, spagnolo, polacco, croato, portoghese) ed è diventato un bestseller da oltre 80 mila copie. Gli autori, Simone Troisi e Cristiana Paccini, erano amici di Chiara e sabato 23 giugno alle ore 21, presso la chiesa di San Pietro Apostolo a San Pietro in Volta ( Venezia), porteranno la loro testimonianza: da fidanzati e poi da sposi hanno condiviso il loro cammino con quello di Chiara e di suo marito Enrico.

Insieme a una dozzina di famiglie di amici che hanno accompagnato la ragazza con la preghiera e la vicinanza fino alla sua morte, formando il “Rosary Group”, i coniugi Troisi fanno parte dell’associazione nata un anno fa e intitolata alla giovane mamma romana, che sta promuovendo l’apertura della causa di beatificazione tramite il postulatore carmelitano, padre Romano Gambalunga; il religioso ha portato a termine il processo di canonizzazione della prima coppia di sposi iscritta nel canone dei santi il 18 ottobre 2015: i coniugi Louis Martin e Marie-Azélie Guérin, i genitori di santa Teresa di Lisieux.

A presiedere l’associazione (tutte le informazioni sul sito multilingue www.chiaracorbellapetrillo.it) è un altro amico, Massimiliano Modesti, marito di Daniela Salernitano, ginecologa che ha seguito le tre gravidanze di Chiara: i primi due figli, Maria Grazia Letizia e Davide Giovanni, sono vissuti per pochi minuti a causa di gravi malformazioni congenite; Francesco (che oggi ha sette anni) è nato sano mentre la madre aveva scoperto un cancro durante la gestazione. Le cure tempestive, subito dopo il parto, non sono riuscite ad arrestare la malattia, accolta con serenità pur nel dolore.

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