mercoledì 2 febbraio 2011
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Il mancato raggiungimento di un accordo per una comune dichiarazione dei ministri degli Esteri dei Paesi membri dell’Unione europea circa la protezione dei cristiani e la libertà di religione nel mondo ci preoccupa e ci deve interrogare” ha dichiarato stamani all'agenzia SIR Europa padre Duarte da Cunha, segretario generale del Ccee (Consiglio Conferenze episcopali d’Europa) auspicando che “questo rinvio non sia a tempo indeterminato”, ma costituisca piuttosto “un’occasione per migliorare la dichiarazione”.“I cristiani – afferma il segretario Ccee -, siano essi in maggioranza o in minoranza, hanno il diritto, come tutte le persone, di essere protetti in modo esplicito. L’Unione europea deve essere in prima linea in questa difesa con affermazioni chiare e politiche conseguenti. E’ previsto infatti che l’accordo venga discusso e, speriamo approvato, nel corso di una prossima sessione. Nel caso in cui ciò non avvenisse sarebbe una forma di imbavagliamento della verità”. Secondo padre da Cunha, “nessuna disposizione motivata da considerazioni di carattere nazionale, economico, religioso o culturale, può legittimamente contravvenire ai principi sanciti dagli strumenti di cui l’Europa si è dotata quali il Trattato sull'Unione europea, la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, e alle dichiarazioni del Consiglio europeo. Sarebbe un passo indietro per l’Europa, sarebbe un passo indietro rispetto a quanto compiuto qualche giorno fa dal Comitato dei ministri dei 47 paesi del Consiglio d’Europa e soprattutto dall’Assemblea parlamentare che non solo aveva denunciato le persecuzioni dei cristiani ma dato anche indicazioni chiare per un impegno concreto da parte dei Paesi membri e del Consiglio d’Europa”. Gli atti di violenza “cui abbiamo assistito – conclude il segretario Ccee - testimoniano chiaramente che il modello democratico è molto precario e che la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo è ancora lontana dall’essere iscritta nel cuore degli uomini”.
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