venerdì 5 giugno 2009
A Terni il primo corso di formazione per i sordi impegnati nella pastorale. Paglia: «Il Vangelo va tradotto in tutti i linguaggi».
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Le mani sono le loro parole e si rimane incantati nel vedere come, con i gesti, riescano a «cantare» insieme alle altre voci del coro. Anche i non udenti sono parte della Chiesa, chiamati in modo attivo e con il proprio linguaggio ad essere annunciatori della Parola di Dio.Un obiettivo che ha animato il primo corso nazionale di formazione teologico-catechistica per sordi, organizzato dalla diocesi di Terni-Narni-Amelia e dal settore spirituale dell’Ens (Ente nazionale sordi) dell’Umbria svoltosi nei mesi scorsi. Il percorso offerto ha raccolto la sfida di formare persone non udenti, che già seguono itinerari di fede in comunità o movimenti religiosi, perché possano annunciare il Vangelo nelle loro realtà parrocchiali e diocesane. Un’attività di catechesi teorica e con laboratori metodologici, momenti di preghiera, canti in Lis (Lingua italiana dei segni), per abilitare persone che, attraverso il linguaggio dei segni, possano divenire, a loro volta, catechisti tra i non udenti: in Italia ben 70 mila fanno riferimento all’Ens. Persone che, non senza difficoltà – prima fra tutte la mancanza di rapporti diretti e pieni con la religione e i suoi ministri – chiedono di essere coinvolti a pieno titolo nella dinamica della vita ecclesiale. Troppo pochi sono ancora, infatti, i sacerdoti, religiosi e laici in grado di comunicare in Lis, così come altrettanto pochi sono i sordi adeguatamente formati per poter intraprendere l’avventura dell’annuncio della Parola di Dio. Il vescovo di Terni-Narni-Amelia, monsignor Vincenzo Paglia, sostenitore dell’evento, ha incontrato il gruppo alla conclusione del corso: «Ora siete chiamati ad annunciare il Vangelo a tutti i vostri amici, perché tutti hanno il diritto di ascoltare la Parola nel linguaggio che conoscono» è stata la sua esortazione ai presenti. «La vostra testimonianza può creare un forte movimento tra voi e per gli altri sordi – ha aggiunto –. Come ricorda il brano evangelico della guarigione del sordo, è necessario anzitutto ascoltare la Parola di Dio perché essa purifichi e fecondi le nostre "parole", il nostro linguaggio, il nostro stesso modo di esprimerci. Per i cristiani si tratta di una responsabilità grande, perché l’unico modo che abbiamo di compiere la missione evangelizzatrice è attraverso il bagaglio delle nostre parole», ha aggiunto monsignor Paglia.Tante le proposte emerse dal confronto tra i partecipanti, prima fra tutte quella di continuare ad approfondire il simbolismo da utilizzare per la traduzione nella lingua dei segni dei concetti teologici sviluppati dalla teologia post-conciliare, un approfondimento della liturgia e della Sacra Scrittura. «I sordi sono persone che desiderano vivere pienamente la loro fede all’interno della comunità ecclesiale – spiega suor Veronica Donatello, Francescana Alcantarina, una delle poche religiose a conoscere il linguaggio dei segni e che segue da tempo la formazione dei catechisti sordi – e per questo desiderano conoscere a fondo la Bibbia, accostarsi in modo più consapevole alla liturgia e ai sacramenti, partecipare a incontri formativi e spirituali».Qualche esempio positivo viene dalla Spagna. La presenza al corso di Ignacio Bonacasa Fernandez, responsabile della Commissione della lingua dei segni della Conferenza episcopale spagnola, ha consentito di realizzare un intenso momento di scambio tra le diverse esperienze europee di integrazione ecclesiale dei non udenti, dove, da oltre un ventennio, si è sviluppata un’attività formativa rivolta ai sordi per poter divenire responsabili della catechesi ed evangelizzatori.Gli appuntamenti. Il corso per catechisti sordi, nelle due sessioni teorica e pratica, ha coinvolto circa 40 sordi provenienti da tutta Italia, provenienti da 20 diocesi. Padre Gianfranco Roncone e suor Veronica Donatello, responsabili del progetto fede dell’Ente nazionale sordi, hanno organizzato e diretto le attività di formazione, centrate su temi di Sacra Scrittura e Liturgia. Le catechesi sulla Sacra Scrittura sono state curate da monsignor Piergiorgio Brodoloni vicario episcopale per la pastorale della diocesi di Terni-Narni-Amelia, e don Andrea Piccioni, docente presso la Pontificia Università Gregoriana, mentre la parte sulla liturgia è stata affidata a suor Barbara Letizia Maffei delle suore Francescane Alcantarine. In programma per i prossimi mesi altre attività formative per catechisti sordi: il pellegrinaggio in Terra Santa dal 15 al 22 luglio al quale parteciperanno circa 40 persone non udenti; gli esercizi spirituali per giovani in autunno, corsi di formazione sulla Sacra Scrittura, sulla Liturgia ed un corso biblico.
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