lunedì 5 settembre 2016
L'arcivescovo di Spoleto-Norcia ha celebrato Messa in uno slargo dinanzi alla chiesa di San Salvatore inagibile: «Terremoto ha sconvolto le nostre vite. Ma Gesù non ci lascia soli».
A Norcia la Messa all'aperto con i terremotati
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“La vita ci propone sentieri di montagna, duri e faticosi, come può essere il terremoto che ha sconvolto le nostre vite. Ma Gesù ci precede in questo sentiero, ci apre la strada, è con noi, non ci lascia soli”. Lo ha affermato l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, che domenica ha fatto visita ai terremotati della zona di Val Castoriana, Campi di Norcia, dove ha celebrato la Messa. “È vero – ha proseguito – in questa vallata non abbiamo più chiese agibili (come del resto a Norcia, ndr), ma la vita cristiana prosegue perché il Signore abita nelle nostre vite prima ancora che nei muri di un edificio”. L’arcivescovo ha celebrato Messa all’aperto, in uno slargo dinanzi alla chiesa di San Salvatore, inagibile come del resto la grande maggioranza di quelle che fanno capo all’abbazia di San Eutizio. Nel corso dell’incontro i molti presenti hanno manifestato al presule la paura che si è riacutizzata con le scosse della notte tra venerdì e sabato, ma anche la loro tenacia e la voglia di non arrendersi e non abbandonare il territorio. Con monsignor Boccardo ha concelebrato il parroco dell’abbazia di San Eutizio, don Luciano Avenati che, dopo una decina di notti trascorse nell’automobile, dorme ora in una tenda. Lo splendido complesso abbaziale è stato dichiarato inagibile: la chiesa è seriamente compromessa e il campanile è a rischio crollo.

Monsignor Boccardo ha pranzato nello spazio polivalente della Pro Loco con le persone che dalla notte della prima scossa vivono lì (una trentina) o perché la casa è inagibile, o perché la paura ha avuto la meglio.
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