venerdì 3 aprile 2009
Sconcertante decisione di Bruxelles, che inoltrerà una protesta ufficiale al Vaticano per le dichiarazioni del Papa sull'uso del preservativo votata a maggioranza dalla Camera. I vescovi del Belgio: «Rammarico». Padre Lombardi: «Stupiti, la Chiesa è libera di esprimere le proprie idee».
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È sconcertante la decisione presa ieri dal parlamento del Belgio, che inoltrerà una protesta ufficiale al Vaticano per le dichiarazioni del Papa sull'uso del preservativo, dopo che la Camera dei deputati ha approvato a larga maggioranza una risoluzione in tal senso. La risoluzione è stata adottata con 95 voti a favore, 18 voti contrari e 7 astensioni e chiede al governo di Bruxelles di "condannare le affermazioni inaccettabili del Papa durante il suo viaggio in Africa e di protestare ufficialmente presso la Santa Sede".La risoluzione è stata votata da gran parte dei partiti belgi, eccetto il partito di estrema destra Vlaams Belang e i nazionalisti della Nuova alleanza fiamminga. Il testo, proposto dalla commissione affari esteri della Camera, è stato anche "stemperato", su richiesta dei cristiano-democratici fiamminghi del premier Herman Van Rompuy. La formula "affermazioni pericolose e irresponsabili", che prima compariva nel documento, è stata sostituita da "affermazioni inaccettabili".I vescovi del Belgio: «Rammaricati». I vescovi del Belgio hanno reso noto di "aver preso atto" della risoluzione approvata dal  Parlamento e affermano di rispettare il "carattere democratico" di questa decisione, ma al tempo stesso si "rammaricano" per la scelta e fanno appello "a una riflessione serena". "Noi speriamo - scrivono i vescovi in una nota - che con l'avvicinarsi della Pasqua la polemica emotiva possa smorzarsi. Quello di cui il nostro Paese e l'Africa hanno bisogno è di una riflessione serena su tutti i mezzi da mettere in opera per frenare l'epidemia dell'Aids".Padre Lombardi: «La Chiesa libera di esprimere le proprie posizioni». Stamane le parole del portavoce della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. "La risoluzione approvata dalla Camera dei deputati belga suscita stupore - ha detto ai microfoni della Radio Vaticana - dato che in ogni Paese democratico appare ovvia la libertà del Santo Padre e della Chiesa cattolica di esprimere le proprie posizioni e linee di azione su argomenti che hanno evidente attinenza con la visione della persona umana e della sua responsabilità morale, con le prospettive di impegno educativo e formativo delle persone, con il servizio di cura dei malati e dei sofferenti". "La grande tradizione ed esperienza della Chiesa nel campo formativo e in quello sanitario - ha aggiunto - in particolare anche nei Paesi più poveri, è così evidente da non aver bisogno di dimostrazioni o commenti. Viene anche da domandarsi se le posizioni del Santo Padre siano state considerate con sufficiente attenzione e serietà, o piuttosto attraverso il filtro non obiettivo ed equilibrato di echi nei media occidentali". L'Osservatore: «Rispetto per il Papa». "L'ovvio e dovuto rispetto per un'istituzione di rappresentanza democratica non deve far dimenticare quello altrettanto doveroso nei confronti della libertà di espressione di un'autorità religiosa alla quale fanno riferimento oltre un miliardo di donne e di uomini in tutto il mondo, soprattutto quando le sue affermazioni non risultano comprese nella loro intenzione". Lo scrive oggi l'Osservatore Romano, nell'articolo dedicato alla risoluzione del Parlamento belga "che impegna il Governo a inoltrare una protesta alla Santa Sede per le dichiarazioni sull'uso del preservativo nella lotta all'Aids fatte dal Papa durante il viaggio in Africa". Il quotidiano della Santa Sede riporta anche i commenti di rammarico e stupore dei vescovi belgi e del direttore della Sala Stampa vaticana, p. Federico Lombardi.
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