
Il 16 maggio scorso si è chiusa la fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione del servo di Dio l'agostiniano Mario Gentili (1928-2006) - Diocesi di Macerata
Si è chiusa venerdì la fase diocesana per la causa di beatificazione e canonizzazione dell’agostiniano fra Mario Gentili a Tolentino (Macerata). Un testimone ricordato da tutti nella città marchigiana come “frate del sorriso”. L’evento si è tenuto nella Basilica di San Nicola ed è stato presieduto dal vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi. Per l’occasione sono stati sigillati gli atti processuali contenenti le prove sulla vita e le virtù del servo di Dio fra Mario Gentili da Colmurano. Il frate agostiniano era nato a Colmurano il 30 maggio 1928 ed è morto a Tolentino il 2 maggio 2006. La fase diocesana per la causa di beatificazione e canonizzazione del religioso che era un frate converso (cioè non era sacerdote) era stata aperta il 9 maggio 2021. La sua storia, per la sua semplicità e apostolato di prossimità agli ultimi, può assomigliare per molti versi a quella del cappuccino bergamasco Cecilio Maria Cortinovis (1885-1984) che visse quasi tutta la sua esistenza a Milano nel convento di viale Piave. E così fu anche l’esistenza di questo «fraticello» che per 64 anni è vissuto in simbiosi con il celebre santuario di San Nicola, in quel di Tolentino appunto. «Le testimonianze raccolte in questi anni sono state positive in merito alle virtù e alla vita Santa di fra Mario – ha spiegato il vescovo Marconi –, adesso le carte processuali saranno trasmesse ufficialmente a Roma così che il Dicastero dei Santi possa valutare se procedere in questo processo che, come è stato per il gesuita maceratese Matteo Ricci, potrebbe portare all’emissione del decreto di venerabilità e poi alla beatificazione».

Il servo di Dio l'agostiniano fra' Mario Gentili di cui il 16 maggio scorso si è chiusa la fase diocesana della causa di beatificazione - Dal web