sabato 17 aprile 2010
Un vero e proprio bagno di folla per Benedetto XVI nelle vie di La Valletta, attraversate in "papamobile" al suo arrivo dall'aeroporto di Luqa. La piazza antistante la residenza del presidente della Repubblica, ad esempio, era gremita di allievi delle scuole cattoliche che agitavano fazzoletti e bandiere bianco gialle in segno di saluto. Ratzinger si è recato anche a Rabat, nella grotta dove, secondo la tradizione, l'apostolo passò tre mesi a predicare.
COMMENTA E CONDIVIDI
Un vero e proprio bagno di folla per Benedetto XVI nelle vie di La Valletta, attraversate in "papamobile" al suo arrivo dall'aeroporto di Luqa. La piazza antistante la residenza del presidente della Repubblica, ad esempio, era gremita di allievi delle scuole cattoliche che agitavano fazzoletti e bandiere bianco gialle in segno di saluto. Al suo arrivo dinanzi al palazzo presidenziale dei Gran Maestri, Benedetto XVI è stato accolto da una folla festante, che dalla piazza lo ha salutato sventolando fazzoletti bianchi e gialli, i colori della Santa Sede, e cantando inni di benvenuto. Su uno striscione era scritto «Welcome, Holy Father». Nel palazzo dei Gran Maestri, il Papa ha compiuto una visita di cortesia al presidente della Repubblica George Abela. Anche lungo il percorso dall'aeroporto, il Pontefice è stato festeggiato da due ali di folla, con bandiere di Malta e del Vaticano. Lungo le vie di La Valletta, sono stati stesi festoni colorati. Malta sia un baluardo per la difesa dei valori cristiani in un'Europa sempre più secolarizzata. Lo chiede il Papa ai maltesi già nel primo incontro con i fedeli accorsi ad accoglierlo all'aeroporto di Luqa. «Avete - scandisce Benedetto XVI rivolto al presidente George Abela e ai dignitari che lo attorniano - molto da offrire in campi diversi, quali la tolleranza, la reciprocità, l'immigrazione e altre questioni cruciali per il futuro di questo Continente. La vostra Nazione - spiega - dovrebbe continuare a difendere l'indissolubilità del matrimonio quale istituzione naturale e sacramentale, come pure la vera natura della famiglia, come già sta facendo nei confronti della sacralità della vita umana dal concepimento sino alla morte naturale, e il vero rispetto che si deve dare alla libertà religiosa secondo modalità che portino a un autentico sviluppo integrale sia degli individui sia della società».Dopo un breve momento di preghiera davanti al Santissimo Sacramento nella chiesa di San Paolo, a Rabat, Benedetto XVI è sceso e si è raccolto in preghiera, inginocchiandosi, nella grotta dove, secondo la tradizione, l'apostolo passò tre mesi a predicare, dopo il suo naufragio nell'isola di Malta. Dopo la recita della preghiera, il Pontefice firma il Libro d'Oro e offre al Santuario una lampada votiva in argento, quindi raggiunge il sagrato per salutare i fedeli che lo attendono nella piazza. L'attesa. Nove anni dopo Giovanni Paolo II, papa Ratzinger giunge questo pomeriggio a Malta, meta del proprio 14° viaggio fuori dall’Italia. E come il suo predecessore lo fa sulle orme di san Paolo. Allora era la conclusione del pellegrinaggio "giubilare" sui luoghi paolini (Atene e Damasco, le altre tappe), che il Pontefice polacco volle a tutti i costi compiere, nonostante fosse già provato nel fisico. Oggi sono i 1950 del «felice naufragio» che portò l’Apostolo all’approdo forzato sull’isola e quindi alla sua evangelizzazione.Differenze e analogie. In realtà anche Benedetto XVI (che a san Paolo ha dedicato uno speciale anno di cui questa visita costituisce quasi un’appendice), arriva nella ex roccaforte dei Cavalieri di Malta gravato da una profonda sofferenza, anche se di tutt’altro genere rispetto a quella di Giovanni Paolo II. Il dolore per il male commesso dai sacerdoti pedofili, i pesanti e ingiustificati attacchi alla persona del vescovo di Roma sono cronaca di queste settimane. Così come è sotto gli occhi di tutti sia il coraggio dimostrato dal Papa nel fronteggiare questo delicato momento, sia l’atteggiamento – autenticamente paolino – di saper trasformare un possibile «naufragio» in un’occasione di annuncio del Vangelo e di crescita della Chiesa.Con questo spirito, dunque, si è preparata alla visita la Chiesa di Malta, dove i cattolici sono 413mila, il 95% dei 443mila abitanti. Anche il regalo che la comunità dell’isola ha preparato per il Pontefice va in questa direzione: 5 mila bambini (una scelta non casuale, dato il momento) pronti a intonare questo pomeriggio, subito dopo la visita al presidente, George Abela, il tanti auguri a te per il Papa, che ieri festeggiava il suo compleanno e lunedì il quinto anniversario dell’elezione.Lo conferma l’arcivescovo di Malta, monsignor Paul Cremona, in un’intervista alla Radio Vaticana. «C’è attesa – dice il presule –. E noi vescovi in particolare abbiamo chiesto ai fedeli, nella nostra Lettera pastorale, di essere pronti ad accoglierlo come hanno fatto i maltesi quasi duemila anni fa con San Paolo: con tanto amore e con grande ospitalità, nella fede».Monsignor Cremona non nasconde che la visita giunge in un clima molto delicato. «Insieme al Pontefice, in sintonia con la sua Lettera ai fedeli irlandesi, abbiamo mostrato la nostra angoscia in particolare nei riguardi delle vittime degli abusi da parte di sacerdoti in tutto il mondo, ma anche qui a Malta». Per quanto concerne le misure adottate, l’arcivescovo di Malta ricorda che «da 11 anni abbiamo un response team al quale si può rivolgere chiunque abbia una segnalazione di un simile abuso e che si farà carico di aprire un’indagine in merito».Ma ovviamente non si può ridurre il viaggio (che potrebbe avere il fuori programma di un incontro con le vittime degli abusi) solo a questo aspetto. Sull’isola sperano che la preparazione dia i suoi frutti in termini di partecipazione. E che oltre alla visita alla grotta di Rabat dove 1950 anni riparò Paolo, restino impresse nella memoria anche la Messa di domani mattina sulla piazza dei Granai, dove una volta i romani ammassavano le granaglie, e la festa con i ragazzi, domani pomeriggio. Una festa che prima dell’arrivo del Papa sarà animata da 500 giovani artisti. Monsignor Cremona commenta: «Ci siamo preparati quasi come si fa anche per la Gmg». E il presidente della Repubblica, che sarà il primo a salutare il Papa ai piedi dell’aereo, aggiunge: «Il Santo Padre viene a rimarcare l’impronta dei nostri valori, basati sulla fede cattolica. Per noi è una grande gioia accoglierlo. Noi, con la nostra storia cristiana, possiamo essere un esempio per tutta l’Europa».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: