lunedì 8 dicembre 2008
«Grazie a lui non siamo più una Chiesa debole». E' quanto ha detto il metropolita Cirillo ai funerali del patriarca Alessio II. Il presidente e il premier russi hanno reso omaggio alla salma del defunto patriarca di Mosca.
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C'erano anche Dmitri Medvedev e Vladimir Putin tra la folla che ha assistito ai funerali del patriarca ortodosso Alessio II. Il presidente e il prenier russi a conclusione del rito hanno baciato la mitra del capo della Chiesa russa scomparso venerdì scorso a 79 anni.Ricordandolo durante la cerimonia nella Cattedrale del Cristo Salvatore a Mosca, Cirillo, metropolita di Smolensk e Kaliningrad, ha sottolineato il contributo dato alla rinascita della chiesa russa e si è detto convinto che "ciò che resterà" di Alessio II "è la sua capacità di prendere una chiesa debilitata da decenni di repressione, rinnovarla e restituirle tutto il suo potenziale spirituale per rivolgersi al popolo". "Non siamo più una chiesa debole" ha detto Cirillo, "perchè siamo con il nostro popolo, perchè la spiritualità si è imposta sulla materialità e perchè milioni di persone hanno compreso che senza Dio e senza la Sua verità non c'è vera umanità".Cirillo è considerato il favorito nella successione ad Alessio II di cui ha ricordato gli sforzi compiuti per traghettare la chiesa ortodossa attraverso la caduta dell'Unione sovietica fino all'unificazione con la Chiesa russa all'estero nel maggio del 2007. I resti del patriarca saranno sepolti nella cattedraledell'Epifania Yelojovski a Mosca. Ieri - Oltre 50 mila fedeli hanno hanno reso omaggio finora al patriarca di Mosca e di tutte le Russie Alessio II dall'apertura della camera ardente nella cattedrale di Cristo Salvatore sabato scorso, il giorno dopo la morte del capo della Chiesa ortodossa russa. Lo riferisce l'agenzia Itar-Tass. Attualmente sono circa 3.000 le persone in preghiera dentro e fuori la cattedrale, dove le lunghe code, anche di notte, non sono scoraggiate neppure dalla pioggia. I fedeli portano con sè fiori (in particolare quelli preferiti dal patriarca, le rose bianche), icone, foto di Alessio II e candele di commemorazione. La liturgia funebre sarà officiata domani mattina alle 8 locali (le 6 italiane) nella stessa cattedrale, mentre la sepoltura è prevista alcune ore dopo nella cattedrale dell'Epifania, secondo le ultime volontà del patriarca. Alle esequie parteciperanno i capi delle varie Chiese ortodosse, tra cui il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo e quello di tutte le Georgie Ilia II. La delegazione vaticana sarà guidata dal card. Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per l'unità dei cristiani. Nel giro di alcuni giorni dopo il funerale, il sacro Sinodo si riunirà per decidere la data del consiglio nazionale dei vescovi, dei delegati del clero e dei laici che dovrà eleggere il nuovo patriarca. Per ora l'interim è stato affidato al metropolita di Smolensk e Kaliningrad Kirill, capo delle relazioni con l'estero del patriarcato.«Ci uniamo nella preghiera ai nostri fratelli ortodossi per raccomandare la sua anima alla bontà del Signore, affinchè lo accolga nel suo Regno di luce e di pace». Con queste parole il Papa ha ricordato la figura di Alessio II surante l'Angelus di ieri. La biografia. Alessio Ridiger aveva 79 anni ed era nato a Tallinn, in Estonia. Succeduto nel 1990 al patriarca Pimen I, aveva contribuito a ripristinare il prestigio della Chiesa in Russia dopo decenni di repressioni sovietiche, anche grazie all'alleanza con Boris Eltsin e con Vladimir Putin. Pur assicurando di non voler ingerire nella politica russa, era più volte andato in tv per dire la sua su questioni di attualità, spesso allineandosi al Cremlino. Era intervenuto, fra l'altro, per condannare i raid della Nato nella ex Jugoslavia, l'invasione dell'Iraq o lanciando appelli a favore delle popolazioni russofone nei Paesi dell'ex Urss. Alessio II si è trovato a gestire una fase delicata nei rapporti con la Chiesa cattolica, che ha accusato di proselitismo rifiutandosi di incontrare il Papa Giovanni Paolo II e il suo successore Benedetto XVI. Sullo sfondo c'è la disputa sulla restituzione dei beni alla Chiesa dei cattolici di rito greco dell'Ucraina occidentale (quelli che gli ortodossi chiamano gli uniati) e la diffidenza verso la Santa Sede, alimentata dalla creazione di quattro diocesi cattoliche in Russia. È stato però una figura aggregante per la Chiesa ortodossa, come dimostra la riunificazione dello scorso anno con la Chiesa ortodossa russa all'estero dopo 80 anni di scisma. Alessio II si è spento venerdì mattina nella residenza fuori Mosca, nel villaggio di Peredelkino. Sarebbe stato un infarto a stroncare la vita dell'alto prelato: Alessio II aveva già avuto problemi cardiaci a partire dal 2002, quando si era reso anche necessario un ricovero nella clinica centrale di Mosca. Aveva passato un breve periodo in rianimazione. In seguito, ha avuto diverse volte episodi di aritmia cardiaca, tanto che notizie sulla sua morte erano circolate più volte sui media.
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