giovedì 20 maggio 2021
La religiosa statuinitense è morta mercoledì. E' stata collaboratrice dello scrittore Prezzolini. Tanti i saggi da lei scritti che documentano i salvataggi degli ebrei a Roma da parte di Pacelli.
Margherita Marchione

Margherita Marchione - (dal Comunicato stampa)

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Si considerava l’«avvocata» del pontificato di Pio XII soprattutto per il suo salvataggio di tanti ebrei di Roma. Ma fu anche la suora che conobbe da vicino lo scrittore Giuseppe Prezzolini che la definì: «Un insieme di cattolicesimo e di indipendenza americana». Si può condensare con questa immagine suggestiva la lunga vita di suor Margherita Marchione morta nella notte di mercoledì 19 maggio all’età di 99 anni. La religiosa statunitense e di antiche origini italiane (salernitane) appartenente alla Congregazione delle Maestre Pie Filippini è spirata a Morristown nello stato del New Jesey, negli Usa. La futura suora nacque il 19 febbraio 1922 a Little Ferry, New Jersey, negli Stati Uniti d’America. Come docente universitaria negli Stati Uniti – per anni ha insegnato Letteratura Italiana – alla Fairleigh Dickinson Univesity ha dedicato parte preponderante della sua ricerca accademica allo studio di personaggi come Clemente Rebora e al filosofo vissuto tra il Settecento e l’Ottocento Filippo Mazzei oltre ovviamente all’amato papa Pacelli. A dare l’annuncio della sua morte è stato ieri il segretario e collaboratore della religiosa Livio Spinelli.

Margherita Marchione

Margherita Marchione - (dal Comunicato stampa)


Suor Marchione ha partecipato a molti programmi radiofonici e televisivi sia in Italia che negli Stati Uniti. Tra i numerosi riconoscimenti, le è stato conferito dal presidente della Repubblica Italiana il titolo di Cavaliere della Stella della Solidarietà nel 1977. La suora è stata membro dell'Istituto Pontificio delle Maestre Pie Filippine e tesoriera a Villa Walsha Morristown. Tra i suoi volumi, una cinquantina, tradotti in varie lingue, spicca la sua ricerca sull'Olocausto e in particolare quella relativa agli sforzi profusi da Pio XII, oggi venerabile, per salvare gli ebrei della Capitale. In questo ambito è stata uno dei più prolifici studiosi del mondo in materia. Una suora coraggiosa - potremmo aggiungere battagliera - che non si è mai scoraggiata di fronte alle critiche per la difesa di Pio XII, continuando ad affermare con grande competenza la sua posizione. Nelle sue ricerche fu anche aiutata dall’autorevole gesuita e storico americano Robert Graham. E fondamentale fu anche l’apporto di un altro ignaziano ancora vivo e relatore della causa di beatificazione di Pio XII, il gesuita tedesco classe 1923, Peter Gumpel. In Italia è giusto ricordare, a questo proposito, alcuni dei suoi saggi più significativi come Pio XII e gli ebrei (Pan Logos, Roma 1999), Pio XII architetto di pace (Editoriale Pantheon, Roma 2000) e Il silenzio di Pio XII (Sperling & Kupfer, Milano 2002). E’ anche doverso oggi riievocare una delle sue ultime pubblicazioni, scritta nel 2010, per la Libreria Editrice Vaticana (Lev) Papa Pio XII. Tra cronaca e agiografia.

Fondamentale nella ricerca condotta in questi anni da suor Marchione fu proprio l’aver intervistato e raccolto così le testimonianze di tanti sacerdoti e suore che su impulso indiretto di Pio XII (tra loro molte sue consorelle) si prodigarono nella Città eterna durante l’occupazione nazista a salvare il maggior numero di ebrei nei loro conventi e case religiose. Significativa fu anche la lettera che suor Marchione, indirizzò, il primo marzo del 2019, a 80 anni dall’elezione al soglio di Pietro di Eugenio Pacelli, a papa Francesco. «Santità! Sono una suora di 97 anni. – si legge nella missiva - La prego di intercedere per la beatificazione di Papa Pacelli-Defensor Civitatis». La documentazione fatta affiorare, nel corso di questi anni, dalla suora statunitense, si è mossa in linea e lungo la direttrice delle ricerche condotte proprio su Pio XII dai gesuiti Angelo Martini, Burkhart Schneider, Robert Graham e Pierre Blet nella famosa pubblicazione Documents du Saint-Siège relatifs à la seconde guerre mondiale.
Tra i dati singolari di questa minuta religiosa vi è infine anche quello di essere stata accanto come collaboratrice segretaria e confidente in Svizzera a Lugano, nell’ultima parabola della lunga vita, del grande intellettuale e scrittore italiano Giuseppe Prezzolini (1882-1982). Suor Margherita conobbe infatti Prezzolini da giovane studente universitaria e negli anni successivi alla sua morte si fece promotrice di varie pubblicazioni dedicate al suo antico maestro di formazione.

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