giovedì 26 marzo 2020
Classe 1919 è scomparso il 25 marzo. Tra i suoi meriti aver tradotto in lingua mongola il Messale romano. Dal 1969 al 1979 ha lavorato come operaio in un deposito di acqua
Addio a Giuseppe Ma Zhongmu, unico vescovo di etnia mongola
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E’ morto all’eta di 101 anni, l’unico vescovo cinese di etnia mongola: si tratta di Giuseppe Ma Zhongmu. Il presule, classe 1919 è spirato il 25 marzo. Era vescovo non ufficiale, non riconosciuto dallo Stato cinese, che lo considerava solo un semplice sacerdote. Per la Santa Sede egli è stato vescovo di Ningxia, una diocesi che abbraccia parte della regione autonoma di Ningxia, parte dello Shaanxi settentrionale e parte del nord della Mongolia interna sempre all’interno della Repubblica cinese. A dare la notizia oggi è stata l’agenzia Asia News. Egli è nato a Chengchuan il primo novembre 1919; ha studiato teologia a Datong (Shanxi) ed è stato ordinato sacerdote il 31 luglio 1947. Dopo alcuni anni di studio all’università cattolica Fu Ren (allora a Pechino), ha svolto il suo ministero sacerdotale a Zhongwei e a Hohhot. Nel 1958, per essersi rifiutato ad appartenere all’Associazione patriottica, è stato condannato ai lavori forzati e bollato come “contro-rivoluzionario”. Liberato nel 1969, è ritornato al suo paese natale, dove ha lavorato come operaio ad un impianto di conservazione dell’acqua. Riabilitato nel 1979, nell’80 è ritornato al suo ministero. L’8 novembre 1983 a 64 anni è stato consacrato vescovo non ufficiale di Ningxia. A presiedere il rito di consacrazione fu il vescovo di Tianshui, Casimir Wang Milu. Si è ritirato dal ministero attivo come pastore nel 2005 vivendo come “semplice prete” nella parrocchia di Chengchuan (Mongolia interna), suo paese natale. Secondo il necrologio della sua diocesi, monsignor Giuseppe Ma Zhongmu era riuscito a tradurre il Messale romano in lingua mongola e lo aveva presentato al Vaticano per l’approvazione. Ma purtroppo “nessuno in Vaticano conosceva la lingua mongola” e la traduzione non ha avuto l’approvazione.

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