venerdì 19 maggio 2023
Una immagine di archivio dell'arcivescovo emerito di Foggia Bovino Giuseppe Casale

Una immagine di archivio dell'arcivescovo emerito di Foggia Bovino Giuseppe Casale - Siciliani

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Pensava ancora di scrivere l’ennesimo libro su una Chiesa povera, aperta, misericordiosa, ma ieri pomeriggio monsignor Giuseppe Casale è deceduto nella “sua” Vallo della Lucania, nel Salernitano.

Era nato a Trani il 28 settembre del 1923, Casale avrebbe compiuto tra pochi mesi 100 anni, un secolo di vita intensa, trascorsa a sognare e realizzare quella Chiesa aperta e dialogante che aveva scoperto nel Vaticano II.
Laureato in teologia a Napoli presso la Facoltà “San Luigi”, è ordinato sacerdote il 3 febbraio 1946. Dal 1955 al 1964 è vice-assistente nazionale della Gioventù Italiana di Azione Cattolica a Roma. Sono gli anni del Vaticano II, anni intensi di rinnovamento, un’esigenza che Casale ha vissuto per tutta la vita, in prima linea e poi con i suoi scritti. Incontri e confronti, arricchiscono il giovane sacerdote che acquisisce una visione della Chiesa in uscita. Eletto vescovo di Vallo della Lucania il 26 ottobre 1974, inizia il mandato proponendo alla diocesi la formazione e l’istruzione. Fonda una scuola media, un liceo Linguistico e l’Istituto di Scienze Religiose. È un tempo ricco di eventi, in cui all’attività pastorale si unisce quella giornalistica scrivendo per Avvenire e Il Mattino. La sua penna è arguta, senza filtri, denunciando lacune e chiamando i politici alle loro responsabilità. Segue il periodo di vicinanza a don Luigi Giussani e a Comunione e Liberazione che chiama nel Cilento a supporto dell’attività educativa. Proposte di formazione come la scuola per assistenti sociali e di spiritualità, portano nel periferico Cilento per la Peregrinatio Mariae, don Mario Picchi, la fraternità di Taizè e l’attenzione alla Chiesa perseguitata dell’Europa dell’Est, offrendo ai giovani proposte e impegni di vita.
Il 7 maggio 1988 è nominato arcivescovo metropolita di Foggia-Bovino. Qui le attività del pastore si dirigono contro la corruzione e per una coerenza di vita. Finisce sotto scorta per l’impegno contro la mafia foggiana. L‘attività missionaria, iniziata a Vallo della Lucania, dove aveva invitato le Ancelle di Santa Teresa del Bambino Gesù alla missione in Brasile e poi in altri Paesi dell’America Latina, continua aprendo una fraternità sacerdotale missionaria.
Fonda il Centro Studi sulle Nuove Religioni e inizia a scrivere sulla missione della Chiesa alla luce del Vaticano II. Povertà, collegialità, parrocchie, nuova evangelizzazione e comunità di base, sono i temi che il Vescovo narra nei libri che annunciano una Chiesa in uscita, aperta ad accogliere tutti senza discriminazione alcuna.

Ha larghe vedute, è lungimirante e sa andare contro corrente, avendo come unico riferimento il Vangelo. Nel maggio 1999 Casale termina il suo mandato e, dopo una parentesi romana, sceglie di tornare nella “sua” amata Vallo della Lucania dove continua a scrivere. Inaugura una biblioteca nell’istituto delle religiose che lo assisteranno fino all’ultimo respiro. Sacerdoti e laici si recano presso l’istituto delle Ancelle di Santa Teresa del Bambino Gesù dove Casale ascolta, consiglia e prega nonostante gli acciacchi, soprattutto dopo la pandemia, rendano ogni giornata più faticosa. «La mia grande gioia è stata parlare con papa Francesco, un profeta, un santo», racconta felice come un bambino al ritorno dall’udienza con il Pontefice, quel Papa argentino che, senza saperlo, Casale aveva intravisto nei suoi libri che più di 20 anni fa, anelavano a una Chiesa povera, missionaria, che sapesse parlare a tutti.

I funerali questo pomeriggio presieduti da Miniero

Questo pomeriggio alle 17.30 si terranno nella Cattedrale di San Pantaleone a Vallo della Lucania i funerali solenni. La celebrazione delle esequie sarà presieduta dall'amministratore apostolico di Vallo della Lucania Ciro Miniero.

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