lunedì 24 aprile 2023
Grazie all'impegno di un gruppo di adolescenti, che hanno coinvolto gli adulti in un progetto di piantumazione in Camerun, la comunità di San Cristoforo è riuscita a compensare la CO2 emessa
I giovani di San Cristoforo (Reggio Calabria) con il parroco don Imeneo. Grazie al loro impegno sono state compensate tutte le emissioni di CO2 della parrocchia

I giovani di San Cristoforo (Reggio Calabria) con il parroco don Imeneo. Grazie al loro impegno sono state compensate tutte le emissioni di CO2 della parrocchia - undefined

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Tutto è iniziato con una pizza condivisa con il gruppo del Coro, una delle attività pianificate alla fine del cammino sinodale 2022 dalla parrocchia San Cristoforo di Reggio Calabria. Durante la cena, alla quale hanno partecipato soprattutto i ragazzi delle scuole medie e superiori, inizia quasi per gioco il conteggio dell’anidride carbonica emessa dalla parrocchia nel corso di un anno solare: 593 chili. «La questione climatica ci sta molto a cuore - ha commentato Marco, 17 anni - la nostra città rischia di perdere il litorale costiero nel giro di pochi decenni, già adesso molte spiagge delle coste reggine sono quasi del tutto scomparse. La mia generazione avverte questo problema come urgente, per questo abbiamo iniziato a parlarne anche in parrocchia: abbiamo condiviso la nostra preoccupazione col parroco, don Davide Imeneo».
Da quella serata in pizzeria è scaturita una sinergia capace di coinvolgere tutta la comunità parrocchiale. Gli adolescenti hanno sensibilizzato i più adulti sulla questione climatica e hanno fatto capire loro che bisognava dare almeno un segnale, provando ad invertire la rotta. La comunità parrocchiale, in pieno spirito sinodale, ha accolto l’esigenza manifestata dai più giovani. Per "assorbire" le emissioni di anidride carbonica esiste una soluzione antica quanto "moderna": piantare alberi. Quindi, grazie a una piattaforma agroforestale che si chiama Treedom, la parrocchia San Cristoforo ha piantato… una foresta. Per assorbire le emissioni del 2022 sono state piantati 23 alberi di Cacao in Camerun. Un gesto che, oltre a un impatto ambientale, genera anche un impatto sociale: grazie alla "foresta parrocchiale" lavoreranno alcuni contadini camerunensi.
Ogni pianta di Cacao è costata 15 euro ed è stata "intitolata" al donatore che l’ha offerta: i giovani della parrocchia si sono fatti carico di seguire tutta la procedura. Durante il periodo di Natale si sono preoccupati di distribuire la lettera di adesione all’iniziativa, poi hanno raccolto le quote e i nominativi e, infine, hanno acquistato le piante sulla piattaforma. Adesso nella bacheca parrocchiale è affisso un bel certificato di Treedom che attesta il contributo parrocchiale all’assorbimento di anidride carbonica: una tonnellata. Un traguardo straordinario, che però è stato possibile grazie a tanto impegno da parte dei giovani: «Il passo più difficile - racconta Ilaria, 14 anni - è stato quello di convincere gli adulti ad aiutarci, abbiamo impiegato più di un mese per raccogliere tutte le adesioni necessarie: da parte degli adulti non c’è una grande attenzione alle tematiche ambientali, anzi c’è quasi un’indifferenza. Alla fine, però, grazie alla nostra insistenza siamo riusciti a raggiungere il nostro obiettivo e lo ripeteremo ogni anno». Dalle ricerche su internet risulta che la parrocchia reggina sia la prima in Italia ad assorbire con ampio margine tutte le proprie emissioni di CO2.

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