giovedì 9 giugno 2022
L'inaugurazione l'11 giugno con la presentazione di Vittorio Sgarbi. L'arcivescovo Massara: la rinascita passa anche attraverso il recupero delle opere d'arte. La direttrice Mastracola: sarà un'agorà
A Camerino nasce MARec, il museo dell'arte salvata dalle macerie

Diocesi Camerino- San Severino Marche

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Ci sarà anche la Madonna del Monte di Lorenzo d’Alessandro o la statua lignea della Madonna di Macereto, tanto cara alla popolazione di queste montagne. Autentici gioielli recuperati dal sisma di sei anni fa che adesso ritroveranno un ricovero provvisorio nel Museo dell’arte recuperata (MARec), il nuovo museo diocesano dell’Arcidiocesi di Camerino - San Severino Marche che sarà inaugurato sabato 11 giugno, alle ore 12 con la presentazione alla stampa con Vittorio Sgarbi e alle 16.30 con l’apertura alla presenza delle istituzioni (Teatro Feronia). «Dopo la distruzione provocata dal terremoto del 2016 nell’Italia centrale, la rinascita passa anche dal recupero delle opere d’arte», dice l’arcivescovo monsignor Francesco Massara, aggiungendo che «a donare nuova speranza a questo territorio duramente provato dal sisma, è proprio il museo della rinascita del quale accanto ai capolavori esposti entrerà in funzione un laboratorio di restauro dove la creatività artistica potrà unirsi al desiderio di costruire con il proprio talento un futuro finalmente luminoso».

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Ricchissimo è il patrimonio esposto, ma tra le tante e tante opere, di ogni epoca e di qualità disparata, che hanno trovato ricovero provvisorio in questo antico palazzo, la scelta è stata infatti dettata dalla volontà di comporre un quadro il più possibile rappresentativo della splendida arte sacra prodotta da queste terre e per queste terre tra il Duecento e il Settecento, riportando finalmente davanti agli occhi del visitatore almeno un po’ di quel meraviglioso patrimonio di cui le chiese dell’arcidiocesi vanno fiere e che un giorno dovranno tornare ad accogliere.

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«Il museo – aggiunge la direttrice del MARec, Barbara Mastracola – diventa un ambiente dove i valori resistono, e per la comunità un luogo d’incontro, quella piazza che molti nostri paesi non hanno più: una moderna agorà dove percepire, in uno spazio condiviso, ma in modo autonomo, la vibrazione dei colori, l’ampiezza delle pennellate, il contorno di una figura, la forma e il peso delle opere».

I numeri del MARec

L’arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche comprende 524 chiese delle quali 354 sono inagibili a causa del sisma del 2016. Sono 176 le chiese che attendono “una certezza normativa”, 178 sono quelle finanziate con contributo statale e 40 quelle riaperte al culto; 110 le opere provvisionali. I beni trasferiti e conservati in tre depositi diocesani e in quello statale di Ancona sono 6450. Tra i beni mobili storico-architettonici quelli gravemente danneggiati sono 1057, 522 sono mediamente danneggiati e 391 lievemente danneggiati. Parlando di restauri, i beni restaurati dalla Soprintendenza sono 33, 17 sono stati restaurati da sponsor privati e 10 quelli restaurati dalla Cei grazie a fondi dell’8×1000.

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