martedì 3 luglio 2018
Philip Wilson, arcivescovo di Adelaide, 64 anni, era stato dichiarato colpevole in maggio di aver tenuto segreti gli abusi sessuali su 4 minori compiuti dal sacerdote Fletcher negli anni 70
L'arcivescovo Wilson arriva al Tribunale di Newcastle (Ansa)

L'arcivescovo Wilson arriva al Tribunale di Newcastle (Ansa)

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L'arcivescovo cattolico di Adelaide, Philip Wilson, è stato condannato a 12 mesi di reclusione per aver coperto un prete pedofilo. Wilson, 64 anni, era stato dichiarato colpevole in maggio da un tribunale di Newcastle, a nord di Sydney. L'arcivescovo, vice presidente della Conferenza Episcopale Australiana, è il più alto prelato cristiano al mondo ad essere condannato per questo reato. Era imputato di aver tenuto segreti gli abusi sessuali su 4 minori compiuti dal sacerdote James Fletcher negli anni '70.

Wilson dovrà scontare la condanna agli arresti domiciliari. Il magistrato Robert Stone ha tuttavia aggiornato l'udienza al 14 agosto mentre viene valutata l'idoneità della pena. L'arcivescovo potrà chiedere la libertà condizionata dopo sei mesi.

Wilson è stato condannato per aver tenuto segreti gravi reati, ovvero gli abusi sessuali su quattro minori compiuti dal sacerdote James Fletcher già negli anni 1970, quando entrambi servivano nella diocesi di Maitland, presso Newcastle.

Fletcher è morto in prigione a 65 anni, nel 2006, un anno dopo la condanna a quasi otto anni per aver abusato di un chierichetto di 13 anni tra il 1989 e il 1991.

I vescovi cattolici australiani, in un comunicato diffuso dalla Conferenza episcopale, riconoscono che "gli effetti di un abuso sessuale possono durare per tutta una vita", ma sperano che "la pena detentiva di oggi porti un senso di pace e di guarigione a coloro che sono stati abusati dal defunto sacerdote James Fletcher".

"Ci vuole molto coraggio - scrivono i vescovi - perché i sopravvissuti si facciano avanti per raccontare le loro storie. I sopravvissuti sono stati di vitale importanza nell'aiutarci a imparare la lezione della nostra vergognosa storia di abusi e occultamenti, che è stata messa in luce dalla Commissione reale d'inchiesta sulle risposte delle istituzioni agli abusi sessuali su minori e dalle indagini
statali, inclusa l'indagine di Cunneen".

In seguito a quei rapporti, la Chiesa australiana - fa sapere la Conferenza episcopale - "ha apportato sostanziali modifiche per garantire che l'abuso e l'insabbiamento non facciano più parte della vita cattolica e che i bambini siano al sicuro nelle nostre comunità. Continueremo a lavorare con tutti coloro che nella Chiesa e non solo stanno cercando di mettere in atto standard di salvaguardia forti e coerenti in tutta l'Australia, compreso il modo in cui rispondiamo alle accuse di abuso sessuale".

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