Le apparizioni di Dozulé? «Non sono di origine soprannaturale»

Il Dicastero per la Dottrina della fede sui fenomeni che hanno visto protagonista tra il 1972 e il 1978 una presunta veggente francese
November 12, 2025
Le apparizioni di Dozulé? «Non sono di origine soprannaturale»
L'attuale Croce di Dozulé nel luogo della prima, presunta apparizione a Madeleine Aumont/ WEB
«Il fenomeno delle presunte apparizioni avvenute a Dozulé è da ritenersi, in maniera definitiva, come non soprannaturale, con tutte le conseguenze di questa determinazione». Questo il giudizio del Dicastero per la Dottrina della fede, firmato dal cardinale prefetto Víctor Manuel Fernández, reso pubblico oggi nella forma di una lettera inviata al vescovo di di Bayeux-Lisieux, in Francia, monsignor Jacques Habert. Un documento approvato da papa Leone XIV lo scorso 3 novembre.
A Dozulé, un villaggio francese della Normandia, tra il 28 marzo 1972 e il 6 ottobre 1978 una donna di nome Madeleine Aumont, moglie di un operaio e madre di cinque figli, fu a suo dire protagonista di 49 apparizioni di Gesù Cristo e in alcuni episodi di san Michele Arcangelo. Secondo il suo racconto il Signore le chiese di realizzare una enorme “Croce Gloriosa”, che però non fu mai costruita: doveva essere tutta illuminata e raggiungere l’altezza di 738 metri, con bracci di 123 metri, visibile dunque da molto lontano quale segno di redenzione universale. Negli ultimi decenni in diversi Paesi del mondo sono state innalzate “Croci d’Amore”, riduzioni in scala di uno a cento di quella “Gloriosa”.
I vescovi di Bayeux-Lisieux negli anni hanno più volte espresso giudizi negativi, anche severi, su quello che si muoveva attorno alle presunte apparizioni di Dozulé e ai relativi messaggi. Il parere del Dicastero della Dottrina delle fede si concentra su alcuni aspetti del fenomeno, tra cui Dozulé visto come un nuovo Golgota, la Croce Gloriosa che «rimetterà ogni peccato»; il fatto che «il solo atto di andare ai piedi della croce basti per ottenere il perdono e la salvezza»; contenuti apocalittici che portano a una sorta di millenarismo, con l’annuncio dell’imminente ritorno di Cristo sulla terra, ecc.
«Nel rinnovare la fiducia nella Sua prudente guida pastorale – scrive Fernández al vescovo Habert – questo Dicastero desidera incoraggiare una catechesi chiara e positiva sul mistero della Croce, che aiuti i fedeli a riconoscere che la rivelazione definitiva è già compiuta in Cristo, e che ogni altra esperienza spirituale deve essere valutata alla luce del Vangelo, della Tradizione e del Magistero della Chiesa. La preghiera, l’amore verso i sofferenti e la venerazione della Croce rimangono mezzi autentici di conversione, ma non devono essere accompagnati da elementi che inducono confusione o da affermazioni che pretendano un’autorità soprannaturale senza il discernimento ecclesiale».
 

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