La conversione di Escamilla, il supercomico da 5 miliardi di visualizzazioni
di Andrea Galli
L'artista messicano ha parlato per la prima volta della sua fede in un monologo esilarante e spiazzante

Franco Escamilla non è solo uno dei comici più noti in Messico, è uno dei monologhisti più seguiti in America Latina e fra i latinos negli Stati Uniti. Una carriera iniziata nel 2007 nei locali di Monterrey – città dove Escamilla, classe 1980, ha studiato alla Scuola superiore di musica e danza – passata per la creazione di un gruppo cabarettistico di successo, “La Diablo Squad”, l’esplosione del suo canale YouTube, i tour nei teatri, poi nel 2018 la collaborazione con Netflix che ha segnato un ulteriore salto di livello come audience. Per citare i numeri dei social, l’indicatore che va per la maggiore, Escamilla è oggi un interprete della stand-up comedy da 11,9 milioni di follower su Instagram, 13 milioni su Facebook e 14,1 milioni su YouTube, dove i suoi video contano oltre 5 miliardi di visualizzazioni complessive. Il suo stile si basa su un linguaggio diretto e colloquiale, anche triviale, che gli consente di instaurare un rapporto di complicità con l’uomo comune. La sua è una comicità autobiografica, gli spettacoli ruotano in gran parte attorno ad aneddoti personali narrati con un grande senso del ritmo. Escamilla però, pur pescando a piene mani fra le sue vicende private, non aveva mai toccato un aspetto cruciale della sua vita: la fede.
Lo ha fatto il 12 ottobre partecipando al “Follow Festival”, organizzato dalla Pastorale digitale dell’arcidiocesi di Monterrey, invitato dal suo ideatore, il sacerdote José Juan Montalvo in arte Padre Borre. Già l’annuncio della sua presenza aveva sorpreso – una star internazionale che accettava di calcare il palco di un piccolo evento diocesano – ma non è stata solo una ospitata di lusso: ne è uscito un monologo di un’ora tra i più esilaranti e intimi della produzione di Escamilla, che ha raggiunto su YouTue 4 milioni di visualizzazioni in una manciata di giorni. Titolo: “La primera noche”.
Escamilla ha raccontato della sua adolescenza vissuta da ateo, dell’incontro con un adulto che notando la sua passione per la musica lo invitò a suonare la chitarra in un coro parrocchiale – vinse i suoi iniziali dinieghi con una specificazione: «Ci sono un sacco di ragazze» – l’incontro nel coro con quella che sarebbe diventata sua moglie, Gabi, e poi il suo rapporto altalenante con la Chiesa. Ha commentato, facendo ridere ma non sconfinando nell’irriverenza, brani del Vangelo come la perdita di Gesù bambino fra i dottori del Tempio e le nozze di Cana. Ha intercalato confidenze sulla sua fede di oggi – «Prego il Rosario, eh, da circa un anno e mezzo, devo dire che è stato grazie a mia moglie e lo prego ogni giorno» – sugli episodi che gli hanno fatto sentire più forte la presenza di Dio nella sua vita, sull’idea che gli era balenata lungo la via di farsi sacerdote, la scelta di lavorare nel mondo dello spettacolo che ha paradossali assonanze con la vita del prete di strada – «Lavoro in un un ambiente di tossici, alcolizzati e prostitute» – i momenti di buio umano e professionale superato con l’abbandono a Dio – «inginocchiato sul pavimento, piangendo, volevo maledire la mia vita, insultare Dio, lamentarmi, ma non ci riuscivo. Mi sentivo morto. Ma invece di dirgli “Lasciami andare”, quella notte ho detto “Per favore, non lasciarmi andare”. E ho sentito qualcosa cambiare dentro, il giorno dopo tutto ha iniziato a migliorare».
Poi Escamilla ha imbracciato la chitarra e ha eseguito un brano dedicato a Maria che aveva composto a 18 anni per un concorso di musica leggera cristiana – «l’ho scritto allora ma l'ho capito veramente solo a 30 anni quando ho avuto dei figli» – che parla della Madonna la prima notte dopo la crocifissione di suo figlio, “la primera noche” appunto.
«Franco – si legge in uno dei primi tra gli oltre 7mila commenti al video su YouTube – sono un prete, mi hai fatto compagnia in tanti momenti difficili della mia vita e in tanti viaggi suonando, accompagnandomi e divertendomi. Non avrei mai pensato che Dio ci avrebbe concesso un momento di preghiera e divertimento con le tue parole, la tua musica e la Parola di Dio. Grazie, Boss!!!». «Un abbraccio forte, mettimi nelle tue preghiere, per favore!» risponde Escamilla.
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