I 4 anni di dibattito, le 124 proposte: il Documento sinodale
di Matteo Liut
Oggi il Giubileo delle équipe sinodali, con la presenza dei delegati: il dialogo col Papa nel pomeriggio e domani il voto generale sulle proposizioni. Ecco il programma e cosa c'è da sapere

Ha un significato simbolico potente la presenza dei delegati del Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia al Giubileo delle équipe sinodali e degli organismi di partecipazione che si tiene a Roma tra oggi e domani. Una cornice profondamente ecclesiale, che fotografa il senso di un percorso vissuto in sintonia con tutta la Chiesa, soprattutto per il lavoro che attende le circa 900 persone (tra laici e consacrati) chiamate a votare, sabato mattina, il Documento di sintesi del Cammino sinodale. Un testo che arriva dopo un percorso complesso ma ricco, specchio di un lavoro partecipato nel quale i membri di questa terza Assemblea sinodale hanno messo le migliori energie e con loro altre decine di migliaia di persone che hanno contribuito a quattro anni di confronto e dibattito. L’obiettivo è offrire alla Chiesa italiana uno sguardo sul futuro per permetterle di continuare a essere fedele alla propria vocazione, ovvero testimoniare il Vangelo nel tempo in cui si trova a operare.
«Lievito di pace e di speranza» – questo il titolo del Documento di sintesi – non è un documento normativo, ma uno strumento che l’intera Chiesa italiana, tramite i delegati e i membri del Comitato nazionale, offre ai vescovi, i quali saranno poi chiamati a capire come le proposte contenute nel documento potranno trovare applicazione pratica.
Il Documento è stato preparato sulla base degli emendamenti emersi nel corso della seconda Assemblea sinodale della scorsa primavera, quando si era deciso di prendere ancora più tempo per arrivare alla sintesi, giudicando troppo “asciutta” quella presentata nelle 50 proposizioni elaborate per quell’incontro. Da lì in poi il lavoro della presidenza Cei, del Comitato del Cammino sinodale, del Consiglio permanente della Cei, degli Organismi della Ceo (Commissioni episcopali, Uffici e Servizi della Segreteria generale) e delle Regioni ecclesiastiche ha portato al risultato che domani andrà alla votazione.
«Il Documento è intriso di esperienze di pace e di speranza. Pur tra tante fatiche, riporta la realtà di oltre duecento Chiese locali, con tutte le loro articolazioni, impegnate a vivere e trasmettere speranza e pace: spesso senza farsi notare, senza “fare notizia”, ma sempre con tenacia e cura evangelica. Le nostre comunità cristiane non sono allo sbando: benché provate da tante situazioni faticose e tentate a volte dallo scoraggiamento, vivono come “piccolo lievito” di fraternità, attente soprattutto alle persone rimaste o lasciate ai margini», sottolinea Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale.
Le tre parti del testo riguardano “il rinnovamento sinodale e missionario della mentalità e delle prassi ecclesiali”, “la formazione sinodale e missionaria dei battezzati” e “la corresponsabilità nella missione e nella guida della comunità”. Settantacinque sono i numeri che declinano le istanze emerse durante le tre fasi – narrativa, sapienziale e profetica – che hanno caratterizzato il Cammino sinodale, anche attraverso 124 proposte concrete a livello diocesano, interdiocesano, regionale e nazionale. L’appendice ripercorre quanto vissuto in questi anni.
I lavori di questa terza Assemblea sinodale esprimerà innanzitutto un voto generale sull’introduzione, poi sulla prima parte e sulle proposizioni in essa contenute (55), sulla seconda parte e sulle relative proposizioni (37), sulla terza parte e sulle sue proposizioni (32). Alla fine, verrà espresso un voto generale sull’intero Documento di sintesi.
Ma il Cammino non finisce qui: dopo questo passaggio la Presidenza della Cei nominerà un gruppo di vescovi che, coadiuvato dagli organi statutari, elaborerà, proprio sulla base del Documento, priorità, delibere e note che saranno al centro dei lavori dell’Assemblea generale della Cei di novembre. Solo dopo questo confronto tra tutti i vescovi, lo stesso gruppo nominato dalla Presidenza, supportato da esperti, preparerà le prospettive pastorali che accompagneranno le Chiese in Italia nei prossimi anni.
I delegati italiani parteciperanno oggi alle 17 al dialogo con Leone XIV in Aula Paolo VI, evento che si inserisce nel primo giorno del Giubileo delle équipe sinodali, che rappresenta un passo fondamentale della fase di implementazione degli orientamenti emersi nel Documenti finale della XVI Assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi. Il Giubileo, tra le altre cose, vedrà domani alle 17 un momento di condivisione di esperienze e buone pratiche sinodali e, poi, alle 21 la Veglia di preghiera mariana con il Papa in piazza San Pietro. Infine, domenica mattina alle 10, la Messa con Leone XIV nella Basilica di San Pietro.
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