giovedì 21 febbraio 2019
Alla vigilia del summit sulla tutela dei minori, l’incontro in Vaticano con chi ha subìto violenza. Il presidente della Cei: le loro sofferenze nel mio cuore. Nuove strade per proteggere i più fragili
Tim Law presidente Eca. Sopra, i ritratti delle vittime (Siciliani)

Tim Law presidente Eca. Sopra, i ritratti delle vittime (Siciliani)

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«Prenderanno il toro per le corna? Non sono contro la Chiesa, sono contro le persone che violentano i bambini e contro coloro che proteggono i predatori sessuali». La voce di François Devaux, presidente di “La Parole Libérée” – l’associazione delle vittime di abusi dell’ormai noto sacerdote lionese Bernard Preynat, predatore seriale rimasto in parrocchia fino al 2015 – si alza tra le telecamere assiepate dietro il colonnato di Bernini in piazza San Pietro. Quella del francese Devaiux è la voce determinata di chi ha subito aggressioni sessuali da parte del clero. «Ci si aspettano atti, atti di conversione di cuori e anime da parte dei vescovi nelle loro diocesi. Siamo qui per chiedere a ogni pastore di ascoltare le vittime. Questa è la prima cosa», gli fa eco Olivier Savignac dell’associazione “Notre parole” la cui testimonianza è stata recentemente ascoltata dai vescovi francesi riuniti a Lourdes. «Zero, zero tolleranza», ripete circondato dai giornalisti Peter Isley, abusato da un sacerdote del Wisconsin e membro dell’Eca (Ending of clergy abuse), organizzazione che riunisce ventidue vittime dei cinque continenti. Parole dure che dicono tutte la medesima aspettativa delle dodici persone abusate, quella di uomini e donne provenienti da diverse aree del mondo e rappresentanti di diverse organizzazioni che sono state incontrate ieri mattina dal comitato organizzatore del summit sulla protezione dei minori nella Chiesa.

L’inizio oggi dell’evento in Vaticano che durerà fino a domenica non poteva mancare all’appuntamento di questo ascolto, già annunciato il 18 febbraio scorso. L’incontro a porte chiuse è durato poco più di due ore. Tra gli altri anche Francesco Zanardi, fondatore di “Rete-L’abuso”, Miguel Ángel Hurtado, ex sacerdote dei Legionari di Cristo e referente della organizzazione spagnola “Infancia Robada”, reso noto dal documentario di Netflix Esame di coscienza, e anche Juan Carlos Cruz, una delle vittime del sacerdote cileno Fernando Karadima, dimesso dallo stato clericale da papa Francesco nell’ottobre dello scorso anno, che ha mantenuto i contatti con l’arcivescovo maltese Charles Scicluna, per due volte inviato dal Papa in Cile per indagare sui casi di abusi nelle diocesi del Paese sudamericano.

È stato proprio Scicluna con gli altri membri del comitato del summit a richiedere un incontro con le diverse associazioni: mano tesa verso coloro che continuano a dirsi “delusi” dalle risposte della Chiesa alla piaga degli abusi. «È stato un incontro in cui ci siamo sentiti molto coinvolti ma nel rispetto reciproco e nell’ascolto attento – ha detto padre Federico Lombardi uscendo dall’incontro –. Come organizzatori ne siamo grati perché lo avevamo desiderato e abbiamo ricevuto l’intensità delle attese e dell’urgenza di affrontare effettivamente i problemi senza metterli da parte in tutta la Chiesa.

E ci aiuteranno certamente a comprendere sempre meglio la gravità dei problemi che saranno affrontati nel corso di queste giornate. Porteremo queste istanze durante i lavori». Alcuni hanno espresso il disappunto per la mancanza del Papa. «Ma nessuno aveva detto agli invitati che ci doveva essere. Lo scopo del nostro incontro – ha aggiunto padre Lombardi – era quello di coinvolgersi in un ascolto serio. È quanto è stato svolto e le persone che sono venuto hanno risposto pienamente alle nostre attese».

Tra i vescovi che in questi giorni hanno potuto ascoltare la testimonianze di vittime di preti pedofili il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, ha chiesto ieri preghiere alla Chiesa in Italia per essere aiutati «a trovare la strada per compiere un passo decisivo nella protezione dei minori e degli innocenti. Porto nel cuore – ha detto – le sofferenze delle vittime degli abusi che ho incontrato». Intanto già lunedì prossimo il direttore ad interim della Sala Stampa vaticana, Alessandro Gisotti, ha riferito che si svolgerà in Vaticano una prima riunione interdicasteriale per fare il punto sul vertice, all’indomani della sua conclusione, alla quale parteciperanno i capi-dicastero che vi hanno preso parte, il comitato organizzatore e alcuni esperti in materia di tutela dei minori.

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