Un fiume di pace da Perugia ad Assisi
di Giuseppe Muolo (Assisi)
In marcia oltre 200mila persone arrivate da tutta Italia e da 35 Paesi del mondo. La benedizione del Papa

È arrivata anche la benedizione apostolica di papa Leone per il «popolo della pace» della Marcia Perugi Assisi. Una delle edizioni più partecipate di sempre. Gli organizzatori hanno parlato di 200mila persone. Questo pomeriggio, 12 ottobre, dal palco allestito sulla Rocca Maggiore, è stato monsignor Domenico Sorrentino, vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, a leggere il messaggio inviato dal Pontefice. La testa del corteo era arrivata da pochi minuti, intorno alle 15, accolta da un grande e prolungato applauso. Ma la spianata era già piena di bandiere, quelle della pace e della Palestina le più gettonate, insieme a numerosi cartelli e striscioni. «Leone XIV – ha letto Sorrentino - rivolge ai partecipanti il suo cordiale saluto esultando a implorare dal Signore il dono della riconciliazione e della stabile concordia in quelle parti del mondo segnate dai conflitti». Poi ha aggiunto a braccio: «Ci sono più di cinquanta conflitti nascosti nel mondo. Noi siamo per la pace di tutti». Il Papa, ha continuato il vescovo, «auspica che la manifestazione sostenga l'impegno degli organismi internazionali in favore di soluzioni rispettose dei diritti di ciascuno e capaci di creare condizioni necessarie perché finalmente all'odio subentri l'amore e all'offesa il perdono».

Sul palco, sono saliti per primi i ragazzi e le ragazze che hanno portato lo striscione che quest’anno ha guidato il corteo. La scritta “fraternità” a caratteri cubitali ha viaggiato per 24 km, indicando la strada a tutti. Il primo a prendere la parola è stato Flavio Lotti, presidente della Fondazione PerugiAssisi. Un fiume in piena con il microfono in mano. Ai piedi del palco, è stato affisso un altro striscione con la scritta “Fermate il genocidio”. «Oggi la pace ha almeno cinque nemici – ha gridato a gran voce Lotti -. I killer, i loro complici, gli indifferenti, i cinici e gli ipocriti. Siamo qui e siamo felici, ma abbiamo ancora dolore dentro di noi. Papa Francesco diceva che dobbiamo fare rumore, ma non ne abbiamo fatto abbastanza».
Poco prima, intorno alle 12.30, era arrivato a destinazione anche il corteo della Prima Marcia delle bambine e dei bambini della pace (più di 2.000), partito da Bastia Umbra. Con loro anche padre Enzo Fortunato. «Se i potenti – ha detto il religioso - pensassero al futuro dei loro figli, premerebbero i bottoni della pace e non quelli della guerra».

La giornata si è aperta con la Messa nella basilica di San Pietro celebrata dall’arcivescovo di Perugia – Città della Pieve, Ivan Maffeis. La chiesa si è riempita di fedeli. «Partiamo dal principe della Pace per esserne testimoni sulle strade del mondo», ha invitato Maffeis, che ieri sera, 11 ottobre, ha presieduto anche la veglia interconfessionale nella cattedrale di san Lorenzo, alla presenza di padre Francesco Patton, già custode di Terra Santa, e del sindaco di Betlemme Maher Nicola Canawati. Stamattina, con Maffeis, tra gli altri, ha concelebrato padre Alex Zanotelli. Durante il corteo, si è unito per una parte del percorso ai giovani delle Acli. «Per me è un obbligo esserci – ha spiegato mentre stringeva la bandiera portata dai ragazzi -, perché non è possibile vivere in un continente come l’Europa che ha deciso di spendere 800 miliardi di euro in armi, è una follia totale. Scendere in piazza è l’unica maniera per indurre i nostri governi a ragionare». Poi un commento sul cessate il fuoco a Gaza. «È una pace imposta dall’alto senza interpellare i palestinesi».
Accanto a lui, Alice Manoni, dei Giovani delle Acli. «Per me è un’emozione grandissima marciare insieme a chi ha fatto la storia del pacifismo», ha detto indicando Zanotelli. Oltre 170 i ragazzi e le ragazze dei giovani delle Acli giunti da tutta Italia. «La pace si costruisce insieme», ha ribadito Simone Romagnoli, il coordinatore nazionale. Poco più avanti c’era anche il presidente nazionale delle Acli, Emiliano Manfredonia. Quasi 2mila gli aclisti arrivati per la Marcia, che quest’anno si è intersecata con la Carovana della pace che sta facendo il giro dell’Italia. «Il lavoro – ha detto Manfredonia - è il luogo dove si può costruire la pace, che è giustizia sociale e dignità». Un’edizione, quella di quest’anno, che ha visto anche il ritorno dei leader politici. C’erano i leader del Pd, Avs e M5S, Elly Schlein, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, e Giuseppe Conte. Presente pure il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini.

Il corteo è partito intorno alle 9.30 dai Giardini del Frontone. Persone di ogni età e provenienza hanno riempito le strade, immettendosi anche da Ponte san Giovanni, Bastia Umbra, Rivotorto e Santa Maria degli Angeli. Presenti delegazioni da 35 Paesi del mondo. Anche la Caritas di Roma ha marciato, guidata dal direttore Giustino Trincia, e dal vicedirettore don Paolo Salvini, nello stesso giorno del ventottesimo anniversario della morte di monsignor Luigi di Liegro, fondatore della stessa Caritas. Nel lungo corteo c’era anche chi si è messo a suonare la chitarra. Daniele Dal Colle è arrivato da Asti insieme ad altre 191 persone. E ha improvvisato un concerto sulle note del cantautorato italiano. «Ho fatto tutte le marce dall’81 fino ad oggi – racconta -. E ho sempre cantato. La musica serve a comunicare». Se dovesse scegliere una canzone in particolare? «Il disertore di Fossati – risponde -: “Se vengono a cercarmi, che possono spararmi, io armi non ne ho”». Tanti, poi, i cartelloni. Qualcuno ha consigliato anche la ricetta della pace. Tra gli ingredienti, 200 grammi di amore, un pizzico di pazienza e un litro di gentilezza. Ai piedi di Assisi, è stato srotolata sui campi una bandiera della pace di 500 m, forse la più lunga del mondo. Ha chiuso la giornata l’intervento di Francesca Albanese: «Nel piano di pace proposto da Trump e Netanyahu ci sono troppi assenti, innanzitutto i palestinesi, cooptati da tecnocrati, dove sono? Dov’è la Cisgiordania e dov’è la giustizia?». Un arcobaleno, senza pioggia, ha fatto capolino nel cielo proprio negli ultimi istanti della manifestazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Temi





