Sorpresa: sul red carpet di Roma sfilano le scuole paritarie

Domani alla Festa del Cinema evento per i 25 anni della legge 62/2000, con gli attori Zingaretti e Ranieri. Il vescovo Giuliodori: «Risorsa che merita visibilità»
October 22, 2025
Sorpresa: sul red carpet di Roma sfilano le scuole paritarie
Classe di una scuola paritaria. Insegnante e alunni.
La scuola cattolica sul red carpet della Festa del cinema di Roma. Accadrà giovedì mattina al Teatro Olimpico durante l’evento celebrativo dei 25 anni della legge 62 del 2000 che ha introdotto in Italia la parità scolastica. Un principio che, in questo quarto di secolo, è rimasto in gran parte ancora sulla carta, mentre le scuole non statali cercano di sopravvivere in condizioni sempre più complicate. Proprio per accendere un faro sulla, a dir poco precaria, condizione della “seconda gamba” dell’unico sistema nazionale di istruzione (formato, appunto, dalle scuole statali e dalle scuole paritarie), il presidente del Consiglio nazionale della scuola cattolica, il vescovo Claudio Giuliodori, ha accolto l’invito del presidente Salvatore Nastasi ad organizzare assieme un evento in occasione dell’anteprima de La preside, con la partecipazione, tra gli altri, di Luisa Ranieri e Luca Zingaretti, attori protagonisti della fiction Rai.
Eccellenza, che significato ha parlare di parità scolastica all’interno della Festa del cinema?
La Festa del cinema è un grande evento e il cinema si interessa della realtà. Tra le produzioni che vengono presentate c’è, appunto, anche una fiction dedicata alla scuola, con il titolo La preside e quindi ci sembrava interessante collegare questo evento cinematografico con una delle dimensioni fondamentali dell’esperienza umana, che è quella educativa e, in particolare, con l’ambito scolastico e con l’esperienza delle scuole paritarie, nello specifico le scuole cattoliche. Quindi, abbiamo concordato con la presidenza della Festa del cinema questo evento con la partecipazione degli attori Zingaretti e Ranieri. Saranno presenti e interverranno i responsabili delle principali associazioni delle scuole cattoliche (Fidae, Fism, Cdo). Inoltre, hanno aderito oltre 700 studenti dell’area romana che riempiranno il Teatro Olimpico. Quindi, sarà una bella occasione per parlare di scuola, di scuola paritaria e celebrare, in questo modo, un evento importante come il 25° della legge 62/2000 sulle Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione.
Come questo evento può contribuire a far uscire la scuola non statale dal cono d’ombra in cui è confinata nel discorso pubblico?
Proprio perché il sistema scolastico in Italia è un sistema plurale, ci sembra importante che sia data visibilità e sia valorizzato il contributo che le scuole paritarie, nello specifico le scuole cattoliche, danno al sistema scolastico. Spesso questa proposta educativa, che è diffusa sul territorio e abbraccia tutti gli ordini e gradi del sistema scolastico, resta confinata in un’area marginale. In realtà, costituisce, soprattutto per le scuole dell’infanzia, un patrimonio fondamentale del sistema formativo del Paese. Anche inserirsi in eventi che hanno una certa risonanza pubblica – come la Festa del cinema - può, dunque, aiutare il grande pubblico e coloro che abitualmente non sono addetti ai lavori a conoscere una componente essenziale del sistema culturale e scolastico del nostro Paese.
Il 25° della legge sulla parità scolastica cade in un momento non facile: secondo l’ultimo Rapporto sulla scuola cattolica, ne sono state chiuse altre 149 mentre il calo degli alunni iscritti è stato di 11.266. Come frenare questa emorragia?
Con la legge sulla parità del 2000 tutti auspicavano che fosse finalmente superato quel gap che impediva un pieno sviluppo delle prerogative della legge stessa. Cioè, il riconoscimento della libertà di scelta da parte dei genitori e degli studenti del percorso formativo e anche l’effettivo sostegno e il riconoscimento, anche dal punto di vista economico, del contributo offerto dalle scuole paritarie. In realtà, le buone intenzioni e i principi formulati nella legge si sono scontrati con il mancato sostegno economico che, di anno in anno, doveva essere garantito in modo adeguato dalla legge di bilancio. Quindi, dopo 25 anni, purtroppo, dobbiamo registrare che il 40% delle scuole paritarie ha chiuso e c’è una progressiva riduzione del numero degli studenti. È un trend difficile da contrastare fino a quando non saranno riconosciuti adeguati sostegni. Quindi, ci auguriamo che questa memoria costituisca non solo il ricordo di un bel passaggio istituzionale, di un momento di elevata coscienza civile del Paese, ma trovi finalmente una sua piena attuazione.
In questi giorni Governo e Parlamento sono impegnati nella definizione degli obiettivi della Legge di Bilancio: a questo proposito, quali sono le richieste del mondo delle scuole paritarie?
In questi anni l’interlocuzione con il Governo è stata continua e non è mancata l’attenzione da parte di tutte le componenti. Resta il fatto che, poi, gli interventi concreti, pur presenti soprattutto nel sostegno alla disabilità e con una particolare attenzione alle scuole dell’infanzia, non hanno raggiunto quei livelli di effettivo sostegno economico in grado di consentire un rilancio delle scuole paritarie. Nonostante tutto, le scuole cattoliche continuano il loro impegno con grande generosità da parte di tutti gli enti - congregazioni religiose, associazioni, realtà diocesane -, dei docenti e delle famiglie che le scelgono. Tutti sono fortemente impegnati e c’è una grande volontà di proseguire questo servizio. Ci auguriamo pertanto che nella legge di Bilancio 2026 ci sia finalmente un deciso cambio di rotta.
In quali forme?
Nelle forme più opportune che sono diverse: la via maestra è certamente quella di un significativo aumento del finanziamento relativo ai capitoli già previsti a sostegno delle scuole paritarie. Può essere utile studiare anche un sistema che estenda a livello nazionale la formula del bonus scuola sperimentato in alcune regioni, mentre risulta meno incisivo e praticabile il meccanismo degli sgravi fiscali. Le vie ci sono ma servono passi decisi come richiesto dal Consiglio Nazionale nella lettera inviata già nei mesi scorsi al Governo.

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