Ri-scatti, per i ragazzi di Dynamo Camp il cielo è sempre più blu

Al Pac di Milano la mostra dell'associazione che promuove progetti di riscatto sociale attraverso la fotografia. Le opere dei ragazzi di Dynamo. Per loro ogni scatto diventa terapia ricreativa. In Maciachini inaugurato il Giardynamo
October 14, 2025
Nove omini Lego si muovono su un prato e guardano un cielo che diventa sempre più blu
Ri-scatti. Il Cielo è sempre più blu. La mostra al Pac di Milano con le opere dei ragazzi di Dynamo Camp. Fotografia di Luca © Ri-scatti - Dynamo Camp
Per raccontare e raccontarsi, Luca, 16 anni, ha scelto gli omini Lego. Uno appeso a un carrello della spesa, come fosse dietro le sbarre, un altro a spasso con il cane su un tiramisù, un altro formato Paperino con una fionda mentre punta la gente in un parco, un altro che viaggia in treno e guarda il mondo dal finestrino. E poi c’è una “squadra fortissimi” – direbbe Checco Zalone – di nove omini su un prato verde che guardano un cielo sempre più blu. La squadra di supereroi Lego è quella dei nove ragazzi di Dynamo Camp che hanno partecipato per tre mesi ai corsi dell’associazione di volontariato Ri-scatti, che dal 2014 realizza progetti di riscatto sociale attraverso la fotografia. Le foto di Luca, Arianna e Cristian, Sofia e Francesco, di Benny V. e Benny L., Chiara Luna e Isabella sono esposte al Pac di Milano nella mostra “Ri-Scatti. Il cielo è sempre più blu”, appunto, curata da Diego Sileo, fino al 26 ottobre (promossa dal Comune di Milano con il sostegno di Tod’s, ingresso gratuito). La fotografia come eccezionale strumento per tirare fuori tutto quello che si ha dentro, nello spirito di Ri-scatti, che si sposa meravigliosamente bene con il motto di Dynamo Camp, nel promuovere programmi di terapia ricreativa per bambini affetti da patologie gravi o croniche, disturbi del neurosviluppo e condizioni di disabilità: «La vera cura è ridere, la medicina è l’allegria». L’obiettivo fotografico è il “tunnel del divertimento” per ridere e scrutarsi dentro, trovare fiducia guardando il mondo da un mirino. Ognuno a modo suo. In maniera unica. Il risultato è in nove racconti fotografici, uno più emozionante dell’altro, che attraversano i cinque colori di Dynamo camp. Fotografie che parlano e fanno «rumore». Il rumore della felicità, come canterebbero i Negrita in una delle frasi iconiche che fanno da leitmotiv alle attività della realtà che in Toscana, a Limestre, ha creato un vero e proprio parco della felicità, dove non ci sono barriere e differenze, aperto davvero a tutti.
Per tre mesi, i ragazzi – tra i 15 e i 21 anni – sono stati seguiti nel City Camp di Milano dai fotografi professionisti di Ri-scatti in un percorso che li ha condotti a scoprire un linguaggio nuovo. Dietro ogni scatto c’è una storia, un frammento di vita trasformato in immagini dense di significato: Benedetta L., ipovedente, non potendo puntare sui soggetti ha giocato con i colori e la luce come metafora della sua forza; Arianna ha esplorato mondi sospesi fra aria e acqua; Cristian ha raccontato la sua passione per la canoa; Sofia ha scelto di rappresentare la solitudine che può emergere anche in mezzo alla folla; Chiara Luna ha osservato il mondo con un’ironia capace di strappare un sorriso a chi guarda; Francesco ha dato voce alla natura, fra poesia e dramma; Isabella ha intrecciato il suo passato nella città natale, Matera, con l’entusiasmo della nuova vita a Milano; Benedetta V. ha scelto un curioso bianco e nero per catturare l’anima e i contrasti del suo quartiere, nel cuore di Milano; e poi Luca, con i suoi Lego, capace di costruire un universo parallelo dove tutto può accadere. Le sue immagini sono diventate il simbolo della mostra, conquistando la “copertina”. Chicche che illuminano i padiglioni della struttura immersa nel Parco di Villa Reale, accanto alla Gam, in via Palestro.
Un canestro ripreso dal basso, con il cielo sullo sfondoRagazzi in canoa che si muovono in mare bianco per la luce abbaglianteDue ragazzi si tengono per mano, un gesto di amiciziaPersone che con il cellulare in mano fotografano il tramontoIl riflesso di una pubblicità di moda in strada e un portone sullo sfondoTre piccioni a terra fra terra e mangimeRi-scatti. Il Cielo è sempre più blu. La mostra al Pac di Milano con le opere dei ragazzi di Dynamo Camp. Fotografia di Isabella © Ri-scatti - Dynamo CampRi-scatti. Il Cielo è sempre più blu. La mostra al Pac di Milano con le opere dei ragazzi di Dynamo Camp. Fotografia di Sofia © Ri-scatti - Dynamo CampUn omino lego dietro le sbarre di un carrello della spesa
Un canestro ripreso dal basso, con il cielo sullo sfondo
«Questa mostra è il frutto di un viaggio cominciato nel momento in cui abbiamo messo una macchina fotografica semi-professionale nelle mani di chi fino a quel momento conosceva solo lo scatto istintivo del cellulare - spiega Stefano Corso, presidente dell’associazione Ri-scatti -. Non volevamo solo insegnare una tecnica, ma aiutare questi ragazzi a scoprire la fotografia come linguaggio capace di trasformare la realtà in visione. E i nove straordinari adolescenti di Dynamo Camp ci hanno mostrato come la fragilità possa essere osservata da prospettive nuove, non come limite, ma come occasione di crescita». La prospettiva e la visione è quella di un cielo senza barriere. Da qui il titolo della mostra, “Il cielo è sempre più blu”. Un omaggio a Rino Gaetano, nel cinquantesimo anniversario della celebre canzone che «in quell’elenco caotico di umanità – racconta il curatore e conservatore del Pac, Diego Sileo - ci ricorda che esiste un elemento che accomuna tutti: il cielo, che diventa sempre più blu. Sono partito da questa suggestione per il concept del progetto, ma senza quell’avversativa iniziale che c’è nel brano. Perché qui non c’è contrapposizione, c’è accettazione. Che non significa rassegnarsi, ma trasformare la propria esperienza in consapevolezza. Dai ragazzi di Dynamo Camp ho imparato come si possa affrontare la malattia e la fragilità con un atteggiamento diverso, concentrandosi sul presente e sulle possibilità del futuro, senza lasciarsi travolgere dal rancore».
Le fotografie e il catalogo (edito da Silvana) sono in vendita, e il ricavato sarà devoluto a Dynamo Camp per sostenere i progetti di Dynamo Studios, laboratori di fotografia e video pensati per offrire ai ragazzi un modo creativo per raccontarsi. Sabato 25 ottobre, inoltre, un evento speciale unirà musica e arte: il Pac ospiterà One Eat One, la prima band elettronica al mondo composta da persone con e senza disabilità, e il djset di Bunny Dakota, per una serata di libertà e condivisione. «Il progetto di Ri-Scatti si inserisce nel puro spirito Dynamo e della Terapia Ricreativa che sta alla base della nostra missione - spiega Serena Porcari, ceo della Fondazione Dynamo Camp -. Attraverso la fotografia, le ragazze e i ragazzi hanno potuto divertirsi, acquisire uno sguardo nuovo sul mondo circostante. Una forma di terapia ricreativa che lascia un segno profondo e duraturo».
Il momento inaugurale del Giardynamo fra via Bovio e via Crespi, in zona Maciachini a Milano, accanto alla sede di Dynamo Camp
Il momento inaugurale del Giardynamo fra via Bovio e via Crespi, in zona Maciachini a Milano, accanto alla sede di Dynamo Camp
Proprio oggi, accanto al Dynamo City Camp di Milano, in via Bovio, angolo via Crespi, in zona Maciachini - Dergano, Municipio 9, è stato inaugurato il Giardynamo, un’ampia area verde comunale, completamente riqualificata e rinnovata a cura di Fondazione Dynamo Camp Ets (intervenuti, insieme a Enzo Manes, fondatore di Dynamo Camp, e Serena Porcari, l’Assessore a Verde e Ambiente Elena Grandi, l’Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi e il Presidente del Municipio 9 Anita Pirovano). «Oggi è un giorno significativo per Dynamo Camp, perché possiamo offrire uno spazio bello e rinnovato alla comunità, oltre che ai nostri ospiti – ha commentato Porcari –-. Creare un impatto sociale sul territorio in cui operiamo è uno degli obiettivi del nostro lavoro. Grazie al Comune di Milano che ci ha permesso di realizzare questo progetto». Il giardino vuole offrire la possibilità di socializzazione all’aperto, comprende alcune panche con tavoli e alcuni arredi. Recintato e con orari di apertura definiti, sarà utilizzato da Fondazione Dynamo Camp nell’ambito dei suoi programmi e sarà aperto anche alla comunità di zona.
Anche sul prato e fra le piante di Giardynamo tanti piccoli grandi omini Lego guardano un cielo sempre più blu.

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