lunedì 27 novembre 2017
Basta scaricare l'applicazione creata dalla Polizia postale per i ragazzi e segnalare con il telefonino i casi di bullismo e di spaccio di droga nelle scuole. Per ora funziona a Roma, Milano e Catania
Youpol, ecco come puoi denunciare un bullo (con la App)
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Che esistono i bulli lo sapete già, e non da oggi. Sono quelli che prendono in giro, minacciano e insultano i più deboli. Che, nascondendosi dietro profili spesso falsi, offendono i compagni sui social e sul web o li umiliano, anche con foto o video ritoccati. Da oggi contrastarli è ancora più semplice.

Si può farlo direttamente dal cellulare. Basta scaricare l'app Youpol creata dalla Polizia di Stato. Serve a denunciare casi di bullismo e/o di spaccio di droga. Basta lanciarla sullo smartphone per vedere comparire la mappa di dove vi trovate e tre bottoni colorati, rispettivamente di verde, giallo e rosso.

Sul primo (verde) c'è la scritta: «Nuovo messaggio»; sul secondo (giallo) «Messaggi»; sul terzo (rosso) «Chiamata d'emergenza». Cliccando su «Nuovo messaggio» si apre una finestra dove avete a disposizione 500 caratteri per inviare la vostra segnalazione, con tanto di foto dell'accaduto e luogo. Attraverso un sistema di geolocalizzazione collegato al vostro cellulare l'app YouPol invierà le vostre segnalazioni direttamente alla Questura più vicina. La sezione (gialla) «Messaggi» contiene l'archivio delle segnalazioni e le risposte eventuali che arriveranno dalla Polizia.

La terza, rossa, «Chiamata di emergenza», vi metterà immediatamente in contatto con il 113, il numero telefonico nazionale delle emergenze.

Se volete aiutare un amico o un compagno di classe in difficoltà ma non avete il coraggio di esporvi, YouPol vi viene incontro: «tutte le richieste d'aiuto e le segnalazioni saranno anonime, sebbene ci sia la possibilità di registrarsi inserendo i propri dati».

Al momento le città in cui è possibile usare YouPol – e che, quindi, fungono da «test di prova» – sono Roma, Milano e Catania; una per il Centro, una per il Nord, una per il Sud. Se l'esperimento avrà il successo sperato, il servizio sarà esteso a tutta Italia. Questo progetto ci dice chiaramente due cose. La prima: la tecnologia, se usata in maniera corretta, può essere sfruttata sempre più anche al servizio di noi cittadini, dell'onestà e del bene comune.

Due: grazie alla tecnologia, anche segnalare l'abuso di un bullo o qualcuno che spaccia droga a scuola può essere semplice come mandare un messaggio su WhatsApp. Non occorrono più attese o complicate procedure. Basta un'app.

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