mercoledì 24 luglio 2013
​Il testo era stato giudicato troppo "soft". Il Pd prepara due emendamenti: entrambi prevedono la pena di 12 anni. Ma il M5S non è soddisfatto.
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Pausa di riflessione sul provvedimento che punisce il voto di scambio politico-mafioso. A far scoppiare le polemiche erano alcuni passaggi che rischiavano di annacquare il testo. Come i termini "consapevolmente" e "promessa": in sostanza, per condannare un politico che ha ottenuto voti dai mafiosi in cambio di favori, sarebbe necessario dimostrare che il politico stesso si sia reso conto della provenienza delle preferenze elettorali. Tutto questo, ha affermato la senatrice del Pd Rosaria Capacchione, "rischia di depotenziare e vanificare il lavoro fatto per punire in maniera chiara e netta il voto di scambio". Due gli emendamenti che il Pd presenterà nella commissione Giustizia del Senato: entrambi prevedono la pena di 12 anni. Il Movimento 5 Stelle chiede un intervento ancoro più deciso: il politico che si rivolge alla mafia per ottenere voti va in ogni caso condannato. L'ufficio di presidenza della commissione Giustizia del Senato si riunirà lunedì.
 
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