sabato 20 settembre 2014
A pochi giorni dall’avvio della consultazione nazionale sul piano del governo, sono più di 150mila gli accessi al sito dedicato.
E TU CHE SCUOLA VORRESTI? DI' LA TUA
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Centocinquantamila accessi in pochi giorni nel sito del ministero dell’Istruzione. Esponenti del governo nelle scuole d’Italia nel primo giorno di inizio delle lezioni per spiegare lo spirito del documento sulla «buona scuola». L’invito a un coinvolgimento dell’intera Nazione perchè esprima il proprio pensiero. A poco meno di una settimana dal suo avvio, la «consultazione nazionale» voluta dall’esecutivo Renzi sulla scuola sembra aver intrapreso al meglio la sua corsa. Anche se non è mancata qualche stonatura. Come nel caso del tavolo del ministeroha con le associazioni professionali dei docenti. A differenza di quanto avvenuto con gli analoghi tavoli con le associazioni di genitori e studenti, al momento non vi è stato alcun incontro per consegnare o iniziare un confronto proprio con i docenti, che il documento della «buona scuola» indica come interlocutori privilegiati di qualsiasi cambiamento nella scuola. «Forse qualche problema legata alla possibile uscita del sottosegretario Reggi» commenta Giuseppe Desideri, presidente nazionale dell’Associazione maestri cattolici italiani (Aimc). Ma la sorpresa tra le associazioni professionali c’è, anche perché molto del documento è dedicato proprio alla figura professionale dei docenti.I tavoli con le associazioni. Creati con un decreto del Presidente della Repubblica, vogliono essere un luogo di confronto e incontro tra ministero e associazioni. Dal dicastero di viale Trastevere confermano di aver consegnato a studenti e genitori il testo del documento e di aver chiesto a ogni associazione di esprime osservazioni, valutazioni e proposte. Una richiesta ai singoli, però, non al tavolo in quanto tale. «Non lo abbiamo chiesto – spiegano al Miur –, ma se contributi comuni arriveranno saranno accolti con favore». Certo le stesse associazioni riconoscono qualche difficoltà a fare sintesi tra di loro su alcune tematiche, ma forse da un governo che si presenta come innovatore e intenzionato a scardinare vecchi schemi e contrapposizioni, ci si poteva attendere qualche aspettativa maggiore nei confronti di questi tavoli.Il fronte degli studenti. Già due incontri alle spalle da inizio settembre e un lavoro di elaborazione negli anni passati con cui incalzare il ministero su alcuni temi, come, ricorda Gioele Anni, segretario nazionale del Movimento studenti di Azione cattolica, «la stesura di uno statuto degli studenti in stage e una legge quadro nazionale sul diritto allo studio affinché metta ordine a una situazione variegata tra Regione e Regione». E proprio il diritto allo studio è una delle quattro piste che in questi primi incontri tra le associazioni degli studenti è emerso come prioritario. Le altre tre sono educazione civica, la riforma degli organi collegiali e i criteri sulla valutazione dei docenti. E sicuramente l’incontro che domani il Forum delle associazioni avrà con il coordinamento delle consulte provinciali degli studenti diventa un passaggio importante per il coinvolgimento dei ragazzi in questa grande consultazione. Un attivismo che dal Miur viene guardato con attenzione e attesa.Il fronte dei genitori. Dopo la consegna del documento, «ci hanno chiesto di fornire un parere – spiega Roberto Gontero, presidente nazionale dell’Associazione genitori scuole cattoliche e coordinatore uscente del Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola (Fonags) –, e anche di animare il dibattito all’interno delle nostre associazioni». Un invito a dire il vero che coglie le associazioni già in piena mobilitazione, come conferma il presidente nazionale dell’Associazione genitori (Age) Fabrizio Azzolini.Le prossime mosse del Miur. Il ministero è fiducioso puntando su tutte le occasioni che si presenteranno: dal rinnovo delle consulte provinciali studentesche alla giornata mondiale dell’insegnante. Lunedì prossimo, in concomitanza con l’inaugurazione ufficiale dell’anno scolastico al Quirinale sarà presentato lo spot televisivo per la promozione della consultazione. E poi il fronte Internet, con ben quattro possibilità di partecipazione. La più semplice è quella di inviare una mail con punti positivi e negativi. Leggermente più complessi gli altri tre, che richiedono anche una registrazione. Si tratta di «un questionario», che richiede una lettura attenta del documento; della possibilità di «animare e aprire un proprio dibattito, con materiali forniti dal MIur»; e infine la proposta di ambito specifici (8 quelli indicati) in cui intervenire. Insomma un grande movimento di idee e proposte. Unico neo: non è prevista per ora la possibilità di accedere ai contributi arrivati al Miur.
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