venerdì 12 gennaio 2018
I due ragazzi accusati dell'omicidio dell'uomo senza dimora trovato morto nell'incendio dell'auto lo scorso 13 dicembre a Santa Maria di Zevio hanno 13 e 17 anni
L'auto incendiata del senza dimora

L'auto incendiata del senza dimora

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Sarebbe stato uno scherzo finito male. Un terribile e atroce scherzo che ha provocato la morte del marocchino Ahmed Fdil, 64 anni, trovato carbonizzato la sera del 13 dicembre nell'incendio della sua auto. Lo hanno ammesso gli unici due indagati per omicidio: due ragazzini di soli 13 e 17 anni.

Che non si fosse trattato di un incendio accidentale, i carabinieri lo avevano capito sin da subito. Anche perché alcuni residenti della zona avevano raccontato che i due ragazzi erano stati visti spesso infastidire il clochard, che aveva fatto della sua auto la sua casa. L'uomo, in Italia da 30anni, negli ultimi mesi era diventato l'obiettivo "preferito" di un gruppo di bulli. Lo tormentavano "per noia", arrivando addirittura a tirargli addosso dei petardi, confermano alcuni testimoni.

"Era uno scherzo, non l'abbiamo fatto apposta" si sarebbero giustificati i due ragazzi nel corso dell'interrogatorio davanti ai carabinieri.

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