martedì 7 giugno 2016
Caritas: volontari islamici da Nizza per il ramadan. Anci ligure: si ad accoglienza tenporanea. Polizia rinvia a Bari 50 persone.
Ventimiglia, chiesa aperta a 500 profughi
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Partito il ramadan è ricominciata la collaborazione per i pasti serali tra Caritas diocesana e due associazioni umanitarie francesi di Nizza di ispirazione islamica. Lo scopo è garantire 600 piatti (500 ospiti più i bis) per i migranti accolti dal vescovo Suetta nella parrocchia di Sant’Antonio nella città rivierasca al confine con la Francia. Dove ieri 50 persone sono state bloccate dalle forze dell’ordine per essere identificate e poi indirizzate al Cara, centro di accoglienza per richiedenti asilo di Bari. I controlli sono avvenuti alla stazione ferroviaria e lungo l’Aurelia in direzione del confine. Una parte è stata intercettata dai francesi sul primo treno del mattino e consegnata agli itaaliani. Ma queste persone vengono identificate più volte e non possono essere fermate né incorrono in sanzioni perché non sono detenuti. I legali che stanno seguendo il caso Ventimiglia chiedono di poter parlare con queste persone per spiegargli i rispettivi diritti evitando questo costoso palleggio per l’Italia. Ed è questo uno dei motivi che hanno spinto la diocesi ad aprire le porte. I migranti dormono nei saloni, in chiesa e nel campetto. «Tra domenica e ieri mattina – conferma Maurizio Marmo direttore della Caritas diocesana di Sanremo- Ventimiglia – abbiamo iniziato la registrazione e nella giornata odierna avremo la possibilità di avere un quadro più chiaro delle diverse situazioni e delle richieste di ciascuno. La maggior parte vuole andare in Francia, ma vogliamo offrire a chi desidera restare l’assistenza legale». Nei prossimi giorni è prevista la visita dell’Acnur per definire meglio il quadro. «Ci sono anche eritrei, sudanesi, minori da ieri una famiglia siriana – prosegue Marmo – e al momento due famiglie in un’altra parroc- chia. Ben pochi conoscono i propri diritti». Marmo conferma la grande risposta dei volontari. «Sono venuti medici, associazioni e privati cittadini. Abbiamo avuto donazioni e persone a portare cibo.  Non abbiamo dovuto acquistare quasi nulla, da Nizza arrivano alla sera volontari di due associazioni di ispirazione islamica per la cena. Grande aiuto è venuto dal parroco e da alcuni parrocchiani». Sempre ieri nella parrocchia di Roverino, dopo i cinque ricoveri per varicella effettuati domenica, l’Asl ha distribuito 72 vaccini a scopo preventivo. «Vaccinazioni e visite continueranno», ha confermato l’Azienda sanitaria locale, annunciando le dimissioni di alcuni dei pazienti ricoverati. In ospedale ci sarebbe un sospetto caso di tubercolosi. Ma la partita si gioca sul reperimento di un terreno comunale dove il sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano ha rilanciato l’idea di aprire un centro di accoglienza temporaneo che possa ospitare fino a 300 profughi per un periodo di permanenza non oltre le 48 ore, entro cui farsi identificare oppure lasciare il campo. Lo hanno chiamato Ìl «Piano per Ventimiglia» e sviluppa su una base più continuativa l’iniziativa della diocesi per fronteggiare i flussi in transito. Propone in sostanza di definire la tipologia e poi stabilire chi mette le risorse. Lo sostiene Anci Liguria, il prefetto pare invece contrario perché 48 ore non sarebbero sufficienti a identificare. «L’utilizzo delle strutture più ampie per un’accoglienza di prima necessità, propedeutica alla identificazione, allo smistamento o al rimpatrio, e un’accoglienza praticata sul territorio, evitando grandi concentrazioni, da soggetti non profit affidabili e controllati, sono i due punti cardine del modello proposto da Anci – ricorda il segretario generale Pierluigi Vinai – per fronteggiare l’emergenza».
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