mercoledì 19 dicembre 2018
Nella valle trentina la bufera a ottobre ha schiantato un milione di pregiati abeti rossi "da musica". Una prestito per recuperarli prima che marciscano: contributi dalla Puglia, l'Olanda, il Giappone
Colletta natalizia per salvare gli alberi dei violini
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Dal Trentino un appello per recuperare gli abeti di risonanza abbattuti dal forte vento di fine ottobre. Oltre 200 persone hanno già aderito all’appello dell’azienda di tavole armoniche Ciresa, che chiede un piccolo prestito per recuperare gli abeti di risonanza abbattuti dal forte vento di fine ottobre.

Mentre gli sciatori sfrecciano sulle piste della Val di Fiemme poco più in là, nel fitto bosco, un uomo sta vagando alla ricerca di melodie. È Fabio Ognibeni, il cacciatore di tronchi che si aggira nelle foreste
per “salvare” gli alberi della musica abbattuti dal vento. A sostenere la sua missione una folla di amici che non sapeva di avere e hanno risposto al suo appello lanciato con la campagna di crowdfunding: “Salviamo il legno di Stradivari, perché quello che poteva essere musica, deve diventare musica”. Non una raccolta fondi, ma la richiesta di un prestito di denaro che sarà restituito in due o tre anni: «A mano a mano che potrò vendere tavole armoniche - assicura Fabio Ognibeni, titolare dell’azienda Ciresa di Tesero - potrò restituire tutti i soldi che ci sono stati generosamente prestati». Non può permettersi di restare senza legno di risonanza un’azienda come la Ciresa che realizza le tavole armoniche che vibrano negli strumenti a corda di tutto il mondo.

Per i prossimi anni in Val di Fiemme l’autorità Forestale sospenderà il taglio ordinario di abeti, perché sono già troppi quelli abbattuti dal vento. Nella sola valle ne sono caduti più di un milione, due in tutto il Trentino. E ora nelle “Foreste dei Violini” della Val di Fiemme Fabio Ognibeni sta cercando di recuperare gli alberi a terra prima che il caldo estivo, muffe e parassiti deteriorino il legno. Visto che sono molto rari gli abeti rossi che posseggono caratteristiche di risonanza, deve controllarli a uno a uno in modo da selezionare soltanto i tronchi migliori. Prelevarli dal bosco schiantato dal vento è come cercare un ago nel pagliaio.

«Gli abeti di risonanza sono tronchi perfetti, cresciuti per 150/250 anni con fibra sottile e dritta, che potevano essere utilizzati per costruire strumenti musicali. E sono materia rara. Ci siamo attivati con l’autorità Forestale, i responsabili della “Magnifica comunità di Fiemme”, i Custodi forestali dei Comuni, trovando collaborazione e disponibilità. Tuttavia a fronte dei 350/400 metri cubi annui che normalmente lavoriamo, ci troviamo ora a tentare di salvare circa 1300-1500 metri cubi di legno pregiato: circa in quadruplo del nostro fabbisogno annuale», ha spiegato Ognibeni sulla pagina in cui ha lanciato il crowdfunding (www.ciresafiemme.it).

È una corsa contro il tempo la sua. Ma in molti, da ogni parte d’Italia, stanno offrendo aiuto, prestando cifre che variano dagli 80 euro per salvare un piccolo tronco di legno di Stradivari, ai 150 euro per salvare un tronco grande, ai 300 euro per salvare un intero albero. Qualcuno ha deciso di salvare addirittura sei alberi. C’è chi con il suo contributo ha salvato tre alberi, uno per ogni figlio, chiedendo tre tavolette ricordo con i nomi dei bambini. Per altri è stato un regalo di Natale pieno di poesia, per il marito musicista o per amici appassionati di musica. Ecco un messaggio di auguri che ha accompagnato il gesto: “Ho salvato un albero di Stradivari per donarti una sinfonia del futuro”.

Salvare uno di questi alberi pregiati della Val di Fiemme, per qualcuno, è stato proprio come assicurare la “musica del futuro” ai figli e ai nipoti. Una musica che risorgerà dai boschi martoriati dal vento. Fra i numerosi messaggi di solidarietà inviati alla piccola azienda di Tesero, anche quelli di turisti innamorati della Val di Fiemme, ormai conosciuta come “Valle dell’Armonia”. Sulla pagina di Facebook di Fabio Ognibeni il sindaco di Treviglio, Juri Imeri, in un post ringrazia l’Istituto Grossi di Treviglio per aver voluto salvare il legno di Stradivari aderendo all'iniziativa della ditta Ciresa con un magnifico concerto. Oppure quello del violinista Crtomir Siskovic, da Parma, che “dispiaciuto per quanto è accaduto alle Foreste di Fiemme” si rende disponibile per un concerto a titolo gratuito con una raccolta dei fondi per l’azienda Ciresa. Siskovic non ha scordato la Val di Fiemme, dopo il suo concerto al congresso Europiano del 2000, presieduto proprio da Fabio Ognibeni.

«Le adesioni crescono di ora in ora, regalando una piacevole sensazione di valore condiviso - riflette Ognibeni - e aderiscono persone dalla Puglia al Friuli, dall’Olanda, dal Belgio, dalla Germania fino al Giappone. Non sono solo liutai o musicisti di nostra conoscenza, per lo più sono persone sconosciute. Mi piacerebbe incontrarli tutti, per ringraziarli a uno a uno».

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