venerdì 1 aprile 2016
Rizzo: utero in affitto, «da comunista dico no»
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Da comunista irriducibile, «sono sempre per la piena attribuzione dei diritti di tutti. Per cui sono per il riconoscimento delle coppie omosessuali. Ma il dare diritti a tutti non significa negarli a qualcuno. E con l’utero in affitto li si nega a un bambino che nasce, mentre si calpesta la dignità della donna che lo ha portato dentro per nove mesi e lo ha partorito». Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista e candidato sindaco a Torino, non teme di passare per mosca bianca nel panorama rosso di una sinistra parzialmente ancora confusa: «Mi hanno fatto nero, ma non importa. Io preferisco chiamare le cose con il loro nome». A iniziare da quella che alcuni chiamano 'gravidanza per altri'? Con gli eufemismi si svuotano le parole del loro significato: la guerra la chiamano peace keeping, i licenziamenti 'flessibilità in uscita'. E la compravendita di un bambino 'gravidanza surrogata', ma resta la mercificazione di un essere umano. E questa non è l’unica ipocrisia. Ovvero? Spesso la politica del pensiero unico – che poi è quella del capitalismo globalizzato – ci impone discussioni, come quella delle unioni civili, che hanno una loro titolarità, ma che spesso servono a deviare l’attenzione da altri temi ben più pregnanti, come le guerre, il terrorismo, le disuguaglianze economiche sempre crescenti. Sono insomma armi di distrazione di massa. Vedi il premier greco Tsipras, che dopo aver accettato le imposizioni dell’Unione Europea, tagliato pensioni e abbattuto lo stato sociale, come contentino ha dato le unioni civili. C’è ancora chi ritiene oscurantismo vietare in Italia una pratica oggi diffusa in alcuni Paesi. Non sono piuttosto oscurantiste le legislazioni che tornano a schiavitù e tratta umana? L’utero in affitto è innanzitutto una questione di classe: l’utero è sempre quello di una donna disagiata, una madama dell’alta borghesia mai affitterà il suo. Se da comunista mi ribello a ogni sfruttamento del lavoro umano e mercificazione, mi ribolle il sangue ancora di più se penso alla mercificazione di un bambino e alla dignità calpestata di una donna povera. Dato che si tratta di una 'merce', se il bambino prenotato e pagato risulta disabile che succede? Viene restituito? Sostituito con un altro articolo perfetto? Stiamo parlando di cataloghi da cui vengono scelte le caratteristiche del bimbo: alto, biondo, sano... Siamo già all’eugenetica, faremmo felicissimo il dottor Mengele. E stiamo parlando di una donna ricca che, per non 'sciupare' il proprio corpo con una gravidanza, affitterà una donna povera perché contenga il suo ovulo e gli spermatozoi del marito. Siamo alla mostruosità umana. E il fatto che a sinistra la quasi totalità dei dirigenti politici voglia obbligare il nostro popolo ad accettare queste idee mi fa dire che io, in quanto comunista, non sono più di sinistra. Alcune 'madri surrogate', però, non sono del Terzo mondo. La donna da cui Vendola ha comprato il bambino è californiana e lo fa per soldi. Come risponde? Chiamando anche questo col suo nome: stiamo parlando del 'diritto' di una donna a vendere il proprio corpo? Se già questo è orrendo, qualcuno mi deve spiegare dove sono finiti i diritti di quel bambino, che come primo regalo alla nascita riceve subito una disgrazia, la perdita di sua madre. Un conto è se una donna muore durante il parto: anche qui avremo un orfano, ma è appunto una disgrazia. Perché dobbiamo procurarla noi? Far sì che inizi la sua vita in questo modo terribile? Molti regolamenti comunali vietano l’acquisto di cani prima dei tre mesi di vita, per non separarli dalla madre: vale per i cani e non per gli uomini? Capisco il desiderio delle coppie omosessuali, ma non è accettabile. Non solo delle coppie omosessuali, anche di quelle eterosessuali che si affidano a questa pratica... Certamente. Quello che la sinistra non vuole capire è che la differenza non è tra le coppie eterosessuali e le coppie gay, ma tra gay ricco e gay povero, tra donna ricca e donna povera. Come dicevo, tutto è capitalismo globalizzato, tutto è mercato. I casi di Vendola o del senatore Lo Giudice dimostrano che la legge in Italia viene aggirata grazie alle sentenze creative di certi giudici: l’utero in affitto è vietato, ma chi va all’estero e torna con un bambino comprato la fa franca. Renderlo 'reato universale', punibile in Italia anche se operato all’estero, sarebbe la soluzione: così avviene per i reati di terrorismo o di pedofilia. Senza dubbio. Chi lo fa, appena rientra in Italia con il bambino deve essere perseguito.
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