martedì 31 marzo 2020
Scelti i 74 componenti del gruppo che lavorerà nei prossimi giorni sulle oltre 800 proposte arrivate al ministero dell'Innovazione per gestire il dopo-epidemia
La protezione civile al lavoro

La protezione civile al lavoro - Ansa

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I nomi erano attesi almeno quanto lo sono gli strumenti con cui, ormai è certo, gli italiani dovranno abituarsi a interagire per tornare alla normalità quando l'epidemia di coronavirus avrà esaurito la sua virulenza. E finalmente sono stati ufficializzati, in quella che è forse la più grande e inedita task force governativa in tema di tecnologia digitale che il Paese abbia mai conosciuto. Settantaquattro intellettuali e data manager scelti tra le università più importanti d'Italia, tra le file dei team già al lavoro per i ministeri e ancora tra gli ospedali, i centri di ricerca e le autorità sanitarie, dall'Organizzazione mondiale della sanità all'Istituto superiore di sanità, e tra le Authority della concorrenza e della privacy. Tutti al lavoro, ognuno per il suo segmento di professionalità, su come gestire il "dopo". E su quali proposte concrete presentare al governo, che deciderà poi come procedere.

Sul tavolo degli esperti, coordinati come preannunciato dal consulente del ministero della Salute e membro dell'Oms Walter Ricciardi insieme a Paolo De Rosa (responsabile tecnologico del ministero dell'Innovazione) e Fidelia Cascini (Università Cattolica), ci sono le 823 proposte e idee arrivate da ogni parte d'Italia e del mondo proprio al ministero dell'Innovazione, che nei giorni scorsi aveva aperto una bando ad hoc. Argomento principale: la mappatura dei contagi, ovvero il sistema di tracciamento già adottato in altri Paesi (a cominciare dalla Corea del Sud) che ci permetterà di tornare a muoverci con un certo grado di sicurezza e di libertà nelle nostre città a partire dal controllo, l'isolamento e la segnalazione dei positivi; e poi la telemedicina, cioè la nuova frontiera dell'assistenza sanitaria a domicilio, essenziale per sgravare gli ospedali dalla straordinaria emergenza vissuta finora (che li ha trasformati anche in eccezionali incubatori del virus) e soprattutto per garantire a ciascuno d'essere seguito, e curato, prima e quindi con più efficacia di quanto avvenuto nelle settimane dell'emergenza.

Il nodo, è evidente, è la privacy. Patrimonio indiscusso e indiscutibile delle democrazie occidentali, che potrebbe essere compresso in nome del diritto alla salute eccezionalmente e temporaneamente, ma secondo regole precise. Il Garante, Antonello Soro, ha già parlato chiaro in questo senso nei giorni scorsi, dando la sua disponibilità piena a un confronto sull'utilizzo dei dati sensibili (anche sanitari, per la prima volta) degli italiani, ma all'interno di un percorso di tutele e controlli che ora andrà messo nero su bianco. Molte delle proposte di app pervenute al ministero, d'altronde, partono proprio dal presupposto imprescindibile del rispetto dell'anonimato delle persone e della cancellabilità dei dati offerti al sistema sanitario e alle autorità alla cessazione dell'epidemia.

Le attività della task force sono organizzate in otto sottogruppi, che si occuperanno rispettivamente del coordinamento dei lavori, della sistematizzazione della raccolta dati, di un focus sull'impatto economico e su quello sociale, degli aspetti legati alla teleassistenza medica, delle tecnologie digitali per la gestione e il governo dell'emergenza, dell'utilizzo di Big Data e AI (intelligenza artificiale) a supporto dei decisori politici e infine della definizione dei profili giuridici per la gestione dei dati connessa all'emergenza.

La lista dei nomi e delle competenze

Ecco la lista dei 17 componenti suddivisi per sottogruppo. Per il coordinamento generale delle attività, come si diceva, Paolo De Rosa, Fidelia Cascini, Walter Ricciardi.

Per le infrastrutture e data collection Maria Claudia Bodino, Giorgia Lodi, Roberto Polli, Serena Battilomo, Pierluigi Cara, Stefania Garassino, Fabio Pammolli, Umberto Rosini, Stefano Calabrese, Armando Cirillo, Giovanni Baglio; per l'impatto economico Andrea
Roventini, Giovanni Dosi, Alessandro Santoro, Alessandro Caiani, Mauro Napoletano, Giorgio Fagiolo, Mario Martina, Leonardo Ghezzi, Renato Paniccià, Massimiliano Gambardella.

Per web data e impatto socio-economico Walter Quattrociocchi, Stefano Denicolai, Andrea Lacalamita; per la teleassistenza: Anna Ceccarelli, Valeria Proietti, Mariangela Contenti, Francesco Gabbrielli, Paolo Traverso, Rosanna Mariniello, Luciana Patrizi,
Carla Ramella, Antonietta Cavallo, William Frascarelli.

Per le tecnologie per il governo dell'emergenza Ciro Cattuto, Carlo Alberto Carnevale Maffè, Alfonso Fuggetta, Andrea Nicolini, Leonardo Favario, Alberto Eugenio Tozzi, Francesca Bria, Simone Piunno;

Per i big data e l'intelligenza artificiale a sostegno delle politiche Dino Pedreschi, Francesca Chiaromonte, Luca Ferretti, Fosca Giannotti, Giovanni Rezza, Mauro Grigioni, Patrizio Pezzotti, Paolo Vineis, Marina Davoli, Stefano Merler, Serafino Sorrenti, Elio Mungo, Massimo Bernaschi.

Per i profili giuridici della gestione dei dati connessa all'emergenza Guido Scorza, Giovanni Comandè, Carlo Colapietro, Vincenzo Tiani, Marco Bassini, Antonio Iannuzzi, Guerino Oscar Massimo Fares, Fabrizio Urbani Neri, Ernesto Belisario, Simona Toscano.

Fanno parte del gruppo di lavoro, si specifica, anche rappresentanti designati dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Antonio Nicita e Marco Delmastro; dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato, Filippo Arena; dal Garante per la protezione dei dati personali, Giuseppe Busia;
dal ministero della Salute, Silvio Brusaferro e Ranieri Guerra.

Alle attività del gruppo - che opererà pro bono - potranno essere invitati a partecipare soggetti pubblici o privati al fine di acquisire informazioni, pareri o ulteriori proposte.

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