giovedì 3 ottobre 2019
Un cerchio rosso di acciaio, una torre del vento, piste ciclabili e tanto verde. Così sarà l'area del Polcevera sulla quale correrà il viadotto autostradale in costruzione
Il nuovo ponte, il Cerchio rosso e la Torre del vento (foto cortesia di Stefano Boeri Architetti, Metrogramma Milano, Inside Outside - Petra Blaisse)

Il nuovo ponte, il Cerchio rosso e la Torre del vento (foto cortesia di Stefano Boeri Architetti, Metrogramma Milano, Inside Outside - Petra Blaisse)

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Da luogo complesso e tragicamente disastrato, a territorio dell'innovazione sostenibile per il rilancio di Genova. Sarà così la metamorfosi della porzione di città che ha assistito alla tragedia del ponte Morandi e ora sta vedendo crescere il nuovo viadotto autostradale. I quartieri saranno riqualificati con il progetto urbano “Il Parco del Polcevera e il Cerchio rosso”, vincitore del concorso di idee lanciato dal Comune e firmato da Stefano Boeri architetti (per la parte dei progetti urbani), Metrogramma Milano (per la progettazione architettomica) e dallo studio olandese Inside Outside (per il progetto del paesaggio)

Il Cerchio Rosso

L'idea di fondo che ha guidato il lavoro del team di progettazione, è stata quella di realizzare «un dispositivo di relazione», attraverso un sistema ciclo-pedonale di 1.570 metri, dell'ampiezza di 6 metri e del diametro di 250, con distribuzione di energia rinnovabile, che si apre al quartiere in corrispondenza della nuova stazione ferroviaria e con una Torre del vento alta 120 metri per chiudere il percorso.

Genova nel bosco

All'interno di questo reticolo di piste ciclabili e costruzioni eco-sostenibili, sarà realizzata l'installazione “Genova nel bosco”, con 43 alberi, pari al numero delle vittime del crollo del ponte Morandi. A ciascun albero sarà associato il nome di un personaggio della cultura ligure di ogni epoca. Il Parco diventerà il nuovo centro del rinato quartiere, inteso come una comunità di vita, di relazioni e di scambi.

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