sabato 1 giugno 2019
Giallo sull'anticipazione con risparmi su Reddito e quota 100, Di Maio s'infuria con Tria, che smentisce. Poi, senza il passaggio sul welfare, la lettera parte. Bruxelles: mercoledì le conclusioni
Il ministro dell'Economia Tria (a destra) con il commissario Ue Moscovici

Il ministro dell'Economia Tria (a destra) con il commissario Ue Moscovici

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A metà pomeriggio l’attesa lettera di Tria alla Ue plana sulle scrivanie delle redazioni: 1.327 parole in formato Word per tranquillizzare Bruxelles, che minaccia la procedura d’infrazione per eccessivo debito, ma con argomenti che fanno esplodere l’ennesimo caso politico in seno al governo e alla maggioranza. Fino a sera quando, finalmente ufficiale, il testo è spedito. Nel primo testo si prospettava, tra l’altro la riduzione delle «proiezioni di spesa per le nuove politiche in materia di welfare nel periodo 2020-2022». Passaggio in "economichese" che il M5s, non senza qualche ragione, traduce in «tagli al reddito di cittadinanza e a quota 100». Così Di Maio va su tutte le furie e sconfessa Tria, accusandolo di aver concordato la risposta all’Unione con il solo Salvini.

Ce ne sarebbe già abbastanza per una giornata movimentata, ma tempo qualche minuto arriva un nuovo colpo di scena: in realtà quella lettera non è "la" lettera – si affretta a spiegare il Mef in una nota – bensì «anticipazioni che non corrispondono alla realtà». Insomma, sarebbe trapelata una bozza, se non addirittura un falso. Stavolta nessuno parla di "manine" ministeriali che remerebbero contro il governo, ma il pasticcio ormai è fatto. Lo spread è schizzato fino a 293, per poi chiudere a 286. E le opposizioni si sono scatenate, non lasciandosi scappare l’occasione di sottolineare una volta di più la confusione che regna al governo. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, coglie la gravità del momento e prova a prendere il mano la situazione. Poco dopo le 19 da Palazzo Chigi fanno sapere che «la bozza di lettera da inviare alla Commissione Europea è stata da poco ricevuta» da Conte, «che non l’ha quindi ancora approvata». In ogni caso, si tiene ancora a precisare, «la versione che è stata anticipata dagli organi di informazione non è» quella arrivata alla sede del governo. Insomma, un autentico giallo istituzionale, che a Conte non va proprio giù, tanto da far rimarcare alle stesse fonti «la gravità della diffusione di testi, per altro in versioni non corrispondenti» a quelle in cantiere, anche perché «possono avere ricadute negative sui mercati».

Come in tutti i gialli che si rispettino, deve esserci un colpevole. E Conte e Tria, dopo una telefonata, concordano di «sollecitare tutte le verifiche, anche giudiziali» per individuarlo. Ma i due devono tornare al lavoro per limare la lettera ufficiale da spedire a Bruxelles. I capi dei due partiti di maggioranza, ancora una volta, tengono atteggiamenti molto differenti. Se Di Maio si sgola a chiedere, invano, un vertice a quattro (col premier e il ministro dell’Economia) per «sistemare» il testo sul filo dei minuti, Salvini preferisce parlare d’altro. Alla fine la risposta del governo di Roma alla Commissione parte alle 22, assieme a un documento di 58 pagine sui "fattori rilevanti" che mantengono alto il debito. Salta il riferimento alle "politiche di welfare", limitandosi a un generico «programma complessivo di revisione della spesa corrente comprimibile e delle entrate, anche tributarie».
Resta, invece, l’accenno alla Flat tax, ma con la specifica che la "riforma del-l’Irpef" avverrà però «nel rispetto degli obiettivi definiti di riduzione» del deficit. E restano argomentazioni che Tria ha ripetuto giovedì al Festival dell’economia, a Trento. Per esempio che sul disavanzo strutturale non ci sono «deviazioni significative » per via del diverso calcolo dell’output gap (lo scarto fra la crescita potenziale e quella effettiva), con l’obiettivo di un progresso di 0,2 punti nel 2020. E l’Iva non aumenterà.

Ma è solo il giorno dopo (oggi, ndr) che arriva qualche commento da Bruxelles. «La Commissione europea ha ricevuto ieri sera alle 22,30 la lettera di risposta a Bruxelles del ministro del Tesoro Giovanni Tria», fa sapere un portavoce dell'esecutivo Ue, aggiungendo che la Commissione esaminerà il testo in questi giorni e si esprimerà mercoledì prossimo, in occasione della presentazione del 'Country report' e alle raccomandazioni economiche per i paesi Ue.


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