venerdì 10 giugno 2016
Il procuratore ​Sferlazza di Palermo che sta seguendo il caso del 27enne del Mali rimasto ucciso: no alle speculazioni, ora intervenire per migliorare le condizioni di vita. La protesta dei migranti: "Italia razzista"
Rosarno, «dramma della disperazione»
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«È una gran brutta vicenda. Ed è il frutto della disperazione. Ma purtroppo ci sono tentativi di speculazione. Ci sono stati servizi indecorosi sia su alcune tv nazionali che su alcuni quotidiani». È la amara denuncia di Ottavio Sferlazza, procuratore di Palmi, direttamente impegnato nell’inchiesta sull’uccisione del giovane migrante. «Ho lavorato fino alle 22,30 per ascoltare i migranti testimoni del fatto». Ha già le idee abbastanza chiare. «Si delinea un quadro di legittima difesa». Anche sulla situazione generale. «Ora bisogna davvero intervenire per migliorare le condizioni di vita, mettere tende nuove, favorire il reinserimento sociale». La procura, sottolinea, «non si è mai distratta» e, ricorda, «stiamo combattendo il caporalato, e abbiamo per la prima volta dato applicazione al 603bis», contro l’intermediazione illecita e lo sfruttamento. Non a caso Sferlazza è stato invitato la scorsa settimana in Vaticano al summit di magistrati di tutto il mondo sulla tratta delle persone. Procuratore, cosa è davvero successo? Dalle dichiarazioni che ho raccolto da altri extracomunitari presenti, quel migrante ha tenuto un comportamento assolutamente ingiustificato. Infatti in sede di autopsia chiederemo di verificare se era sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, perché ha reagito davvero in modo sconsiderato, solo per del tabacco, dando poi una coltellata all’avambraccio a un altro migrante, poi ha tentato di rapinare il gestore di una baracca-bar, poi per più di ora è andato in giro col coltello dando fendenti a destra e manca. Un così incomprensibile comportamento non può che spiegarsi con la disperazione. Non era ubriaco, almeno dalle testimonianze che abbiamo raccolto. Lei ha ipotizzato subito la legittima difesa. In questi casi siamo molto cauti ma non ho potuto fare a meno di dire che già si delineava un evidente quadro di legittima difesa. Volevo evitare speculazioni e placare gli animi di questi poveri sventurati, però non potevo nascondere quello che emergeva, senza con questo volere emettere una sentenza che non mi compete. Il carabiniere è stato ferito quasi all’occhio ed era con le spalle al pavimento. Come si fa a negare che c’è più che un fumus di difesa legittima, fermo restando che dobbiamo ancora interrogarlo e sentire molti testi. Ci sarà un’iscrizione provvisoria nel registro degli indagati, ma è normale e doveroso anche per le garanzie difensive. Ha diritto col suo difensore a partecipare all’autopsia. Lei ha parlato di speculazioni... Mi dispiace aver letto sulla prima pagina di un giornale che ora c’è il partito delle anti-divise, che ci sono quelli pro carabinieri e quelli contro. Invece proprio i carabinieri hanno difeso i migranti alcuni mesi fa, quando ci furono le aggressioni. Certo. E sono stati i migranti della tendopoli a chiamarli. I testimoni che abbiamo sentito, ragazzi feriti da quella persona, hanno riferito come sono andate le cose. Non è stata una proditoria aggressione delle forze dell’ordine. E ora? Speriamo che tutti tengano i nervi saldi e di rispondere presto con qualche operazione...
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