lunedì 18 aprile 2022
Erogazioni in ripresa: più 3,9% nel 2019, oltre 5,5 miliardi di euro. Quasi raddoppiate le persone disposte a un lascito. E le famiglie senza eredi passeranno da 62 mila nel 2020 a 424 mila nel 2030
Pandemia e guerra non frenano la crescita delle donazioni
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C'è nonna Pierina, scomparsa a 98 anni, che ha voluto lasciare 10 mila euro per la Pubblica Assistenza di Vetto e Castelnovo ne' Monti, nel Reggiano, per migliorare i servizi del paese in cui ha trascorso la sua vita. C'è Vincenzo, avvocato noto nella sua Rovigo, che nel testamento ha deciso di devolvere 4 milioni di euro all'Accademia dei Concordi, il centro culturale cittadino sede della biblioteca, e tre quote da 120 mila euro all'Associazione culturale Minelliana, casa editrice specializzata sulla storia, l’arte e le tradizioni del Polesine. C'è Rosalma, che ha scelto il canile di Busto Arsizio per donare post mortem 50 mila euro per migliorare le strutture di accoglienza e cura dei cani abbandonati. E ci sono i coniugi di Treviglio (Bg), che hanno lasciato al Comune il loro patrimonio per realizzare progetti di solidarietà e aiuto a favore dei disabili, dopo una vita dedicata alla loro cura. Sono alcune tra le più recenti storie di generosità espressa attraverso un lascito testamentario per una causa sociale. Persone che scelgono di lasciar traccia di sé, della propria visione della vita e del mondo, anche dopo la morte.

È un fenomeno in crescita, in Italia e oltreconfine, quello di chi lasciare dopo la morte una traccia di sé attraverso i propri valori. Azioni che dimostrano come l’altruismo rimanga uno strumento potente per continuare a parlare di rinascita, futuro e speranza, rispondendo subito ai bisogni di chi soffre. E in Italia il fenomeno del testamento solidale continua a crescere. In un’epoca segnata prima da una pandemia e ora da un'angosciosa spirale bellica, il Comitato Testamento Solidale torna a ricordare come ogni giorno, attraverso piccoli e grandi gesti, sia ancora più necessario lavorare per garantire una vita più dignitosa agli uomini e all’ambiente, attraverso azioni ispirate ai principi di solidarietà, altruismo, bene comune, per continuare ostinatamente a parlare di rinascita anche in tempi di morte, di ricostruzione in tempi di violenze.

La pandemia da Covid-19 ha segnato gli ultimi due anni in maniera indelebile anche nel campo della solidarietà. Nel mondo le donazioni filantropiche per l’emergenza Covid-19 mappate da candid.org (a cui vanno aggiunte le donazioni individuali piccole e/o anonime) ammontano a 20,6 miliardi di dollari. In Italia 785,55 milioni di euro sono stati donati in denaro, beni o servizi; 130 milioni di euro sono le erogazioni e raccolte da parte di Fondazioni bancarie (fonte Acri). Ma non si tratta solo di pandemia: già nel 2019, le donazioni in Italia avevano ripreso ad aumentare. Secondo i dati forniti dal ministero dell’Economia e delle finanze relativamente alle erogazioni liberali portate in deduzione e detrazioni dagli italiani in dichiarazione dei redditi, dopo la battuta d’arresto (-0,87%) riscontrata nelle dichiarazioni dei redditi 2018 (anno fiscale 2017), nel 2019 le donazioni erano tornate a crescere (+3,9%) fino al valore complessivo di 5,528 miliardi di euro.

In questo scenario, dunque, aumenta il numero di quanti hanno fatto o sono propensi a fare un lascito: sono il 22% degli over 50, quasi il doppio del 2018 (12%), secondo le ricerche del Comitato Testamento Solidale/Waldenlab. La Fondazione Cariplo spiega che in Italia il numero di famiglie senza eredi passerà dalle circa 62mila unità nel 2020 alle quasi 424mila unità nel 2030 e parallelamente, sempre entro il 2030, è destinato a essere trasferito mortis causa circa un quinto della ricchezza netta del paese che è stimata in oltre € 9.500 miliardi.

«Oggi più che mai ci dobbiamo ostinatamente ancorare a una visione e a principi di solidarietà. È una questione di umanità e di civiltà – afferma Rossano Bartoli, portavoce del Comitato e presidente della Lega del Filo d’oro – e lo è ancora di più nel momento della crisi e del dolore. Il lascito solidale continua a svolgere il suo importante ruolo, perché è uno strumento di ricostruzione e di rinascita che permette a chiunque di lasciare traccia del proprio percorso terreno, anche quando non ci sarà più. Abbiamo tantissimi esempi, tra le nostre organizzazioni, di donatori che hanno scelto di continuare a incidere positivamente nella vita di chi resta, predisponendo una donazione post mortem in favore di un’attività benefica. Il messaggio, forte, che rimane, è quello di una eredità non solo materiale, ma anche morale, che permane oltre ogni ostacolo». Sul sito https://testamentosolidale.org/ l'elenco delle 25 organizzazioni non profit che fanno parte del Comitato Testamento solidale.



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