giovedì 28 febbraio 2019
Conte lancia 'Proteggi Italia': pronti quasi 11 miliardi contro frane e alluvioni Vertice di governo su riforma del codice appalti. Legambiente: non si torni al passato
Per il presidente del Consiglio è il «più grande piano contro il dissesto mai fatto». Allo studio anche un ddl chiamato «cantiere ambiente». Le associazioni: no a una nuova Legge obiettivo Per il premier il nostro è un Paese fragile Il nodo dei fondi fermi per la lentezza degli enti locali Costa: oggettivi ritardi dalle Regioni Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ieri con il premier Giuseppe Conte / Fotogramma, Luigi Mistrulli

Per il presidente del Consiglio è il «più grande piano contro il dissesto mai fatto». Allo studio anche un ddl chiamato «cantiere ambiente». Le associazioni: no a una nuova Legge obiettivo Per il premier il nostro è un Paese fragile Il nodo dei fondi fermi per la lentezza degli enti locali Costa: oggettivi ritardi dalle Regioni Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ieri con il premier Giuseppe Conte / Fotogramma, Luigi Mistrulli

COMMENTA E CONDIVIDI

L’enfasi è quella delle grandi occasioni. «Abbiamo lanciato il più grande piano contro il dissesto del territorio mai fatto», sostiene il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, presentando 'Proteggi Italia'. Un segnale atteso nella battaglia contro il dissesto idrogeologico, con stanziamenti per quasi 11 miliardi di euro nel triennio 2019-2021 che potranno subito essere utilizzati per la prevenzione di frane e alluvioni attraverso la messa in sicurezza dei territori.

Parla di «Paese fragile» il capo del governo, della necessità di una «terapia del territorio per proteggerlo», ma il provvedimento resta nebuloso. «Il dissesto idrogeologico costa 2 miliardi e mezzo di euro l’anno ed è finalmente arrivato il momento di ripartire su basi solide e con dei fondi subito spendibili per la messa in sicurezza del nostro amato Paese» spiegano i parlamentari del Movimento Cinque Stelle in Commissione Ambiente alla Camera.

Poi ciascun ministro, dei tre presenti (Costa per l’Ambiente, Lezzi per il Sud, Centinaio per le Politiche agricole) 'traduce' per il proprio dicastero il compito da svolgere, anche se non si va oltre gli annunci. «Per rendere più corposo il sistema serve cambiare le Roma norme – dice ad esempio il titolare dell’Ambiente –. Nei prossimi giorni presenteremo un ddl chiamato 'cantiere ambiente', perché vogliamo aprire i cantieri più belli, nel rispetto dell’ambiente». In realtà, il passaggio di competenze in corso da mesi tra lo stesso ministero e Italia Sicura non è stato completato e la fase di transizione preoccupa il mondo ambientalista.

Dal coordinamento assicurato dalla struttura di missione della scorsa legislatura, che aveva in dote 10 miliardi per la messa in sicurezza del territorio (guarda caso un importo vicino allo stanziamento annunciato ieri da Palazzo Chigi) si è passati alla decisione di centralizzare tutte le competenze nel ministero guidato da Costa. Il problema è che i miliardi di di euro di cui si parla ormai da diversi anni a fatica portano all’apertura di veri e propri cantieri.

La responsabilità è degli enti locali, che presentano sì la lista dei progetti da fare, ma poi si fermano. «C’è un oggettivo ritardo nella progettazione delle Regioni, abbiamo un tasso medio di spesa del 7% e in questi mesi ci siamo confrontati con loro per poter migliorare il sistema » ha sottolineato il ministro. «È giusto che il governo vada in pressing sulle Regioni – osserva il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani – anche se va riconosciuto che, negli anni scorsi, con Italia Sicura le procedure erano più veloci». In un territorio che, stando al rapporto diffuso ieri dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), è interessato per il 7,9% ai fenomeni franosi e in cui il consumo di suolo avanza al ritmo di 14 ettari al giorno, intervenire per prevenire è un imperativo.

«Solo nel 2019 mettiamo a disposizione 3 miliardi di opere immediatamente cantierabili» ha aggiunto Conte, riferendosi alle emergenze aperte. Ieri il premier ha ricevuto i suggerimenti del ministro dell’Interno Matteo Salvini sulle modifiche al codice degli appalti, che andranno a integrare il decretolegge per far ripartire i cantieri, che verrà esaminato oggi dal Consiglio dei ministri. Per il via libera, non ancora scontato, ieri sera Conte si è visto a cena con i vice Salvini e Di Maio (vertice diffuso anche sui socialpostando la foto di un piatto di 'chiacchiere' di Carnevale). Si va verso uno «spacchettamento » del decreto semplificazioni attraverso una decina di disegni di legge delega: oltre agli appalti, ci saranno anche i capitoli difesa, codice civile e giustizia amministrativa. «Sul codice degli appalti vorremmo capire bene cosa ha in testa il governo – osserva Legambiente –. Non vorremmo si tornasse agli spettri della Legge obiettivo di Lunardi ».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: