lunedì 31 ottobre 2016
Il giorno dopo l'ultima, potente scossa, si aggrava il bilancio di chi è costretto a lasciare la propria casa. Solo nelle Marche si parla di 25mila persone; 15mila assistiti dalla Protezione Civile
Tante le persone che hanno bisogno di aiuto

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Mentre la terra continua a tremare (soltanto oggi si sono contate più di duecento scosse), i pullman fanno la spola tra i comuni colpiti dal terremoto e gli alberghi della costa adriatica dove sono ospitati gli sfollati. Il loro numero sale di ora in ora e il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, teme che, alla fine, saranno centomila le persone senza casa.

«Sono preoccupato - dice Ceriscioli - perché ci sono 25mila sfollati dall'inizio del sisma. Dopo l'ultima scossa ne abbiamo 2.600 da collocare negli alberghi, ci sono richieste per altre 3mila brandine, e c'è chi ha trovato un'autonoma sistemazione. Insomma, ci sono migliaia di persone da sistemare: siamo partiti da diecimila, dal sisma del 24 agosto, rischiamo di arrivare a centomila persone da assistere».

Tra i casi più gravi, c'è quello di San Severino Marche (Macerata), che su circa 30mila residenti, conta 11mila sfollati.

Circa 15mila persone sono assistite direttamente dalla Protezione civile e, di queste, oltre cinquecento sono accolte in strutture alberghiere nell'area del Trasimeno e oltre quattromila negli alberghi sulla costa adriatica. A queste si aggiungono circa tremila persone in Umbria e altre settemila nelle Marche ospitate in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale.

Nel Teramano sono oltre tremila le persone fuori casa. La situazione più difficile è quella di Montorio al Vomano che segnala 2mila sfollati, quattro le strutture di accoglienza (Palazzetto dello Sport e tre campi di calcetto coperti). Segnalata dal comune anche un'emergenza sanitaria legata a 31 disabili e persone con handicap destinati a strutture alberghiere della costa.

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