sabato 29 giugno 2013
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Stop alle famiglie rovinate dalla ludopatia, stop alle concessioni indiscriminate, stop all’illegalità che prolifica attorno a slot e sale scommesse. I sindaci hanno le idee chiare e vogliono farle valere. Tanto che sono già 200 i comuni ad aver sottoscritto il Manifesto contro l’azzardo, la campagna lanciata da Terre di mezzo e Legautonomie per dire basta all’impotenza delle amministrazioni locali nei confronti del fenomeno.Il Manifesto – cui hanno aderito tra gli altri il comune di Milano, Torino, Venezia, Piacenza, la Regione Calabria, la Provincia di Siracusa – ha come obiettivo la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare che mira a dare più potere ai sindaci non solo nella lotta al contrasto del gioco d’azzardo, ma anche in azioni di prevenzione: ambiti in cui finora i primi cittadini si sono trovati soli e senza armi, visto che in assenza di una normativa specifica provvedimenti e delibere emessi a livello locale possono essere impugnati dai concessionari. È il caso – clamoroso – di Verbania, dove il sindaco che aveva limitato l’uso delle slot dalle 15 alle 22 con un’ordinanza è stato multato dal Tar per aver “danneggiato” la ditta produttrice e costretto a pagare 1,3 milioni di euro.Ecco perché il cardine della proposta di legge su cui insiste il Manifesto dei sindaci è la tutela del diritto alla salute di ogni persona, riconosciuto dalla Costituzione (art. 32) e quindi inattaccabile. I Comuni chiedono poi che si individui nel sindaco l’autorità competente, previo parere della Questura, per rilasciare l’autorizzazione per l’apertura di sale da gioco (con distanze minime da luoghi sensibili, orari ecc.); che vengano previsti strumenti di contrasto del gioco illegale e delle infiltrazioni mafiose, modalità per la tracciabilità dei flussi finanziari, azioni contro l’evasione fiscale e tributari. Altro punto della proposta di legge è il divieto di ogni forma di pubblicità che favorisca l’accesso al gioco d’azzardo. Infine, si prevede la prevenzione, la cura e la riabilitazione per i malati di gioco e l’assistenza psicologica per i familiari (come avviene per le demenze e le disabilità), più una somma da destinare al Fondo per le politiche sociali.Il 9 luglio, a Roma, con la campagna "Mettiamoci in gioco" – che riunisce realtà molto diverse della società civile e delle associazioni che lottano contro i danni del gioco d’azzardo – anche i rappresentanti dei Comuni che hanno aderito al Manifesto incontreranno i parlamentari per presentare le proposte della campagna. Intanto la raccolta di adesioni continua anche grazie al sito www.scuoladellebuonepratiche.it, completamente dedicato al tema del contrasto all’azzardo e dove è possibile conoscere le esperienze dei Comuni che hanno già dichiarato guerra al gioco e tutti gli eventi, gli incontri e i convegni in programma nelle prossime settimane sulla ludopatia.
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